L’incendio nel Parco del Vesuvio ha ucciso 50 milioni di api
26/07/2017 di Redazione
Le fiamme non fanno paura solo agli umani: le api bruciano e quelle che si salvano dalle fiamme, perdono l’orientamento e muoiono a causa del fumo. Così, sale il bilancio dell’incendio che ha colpito il Parco del Vesuvio: la Coldiretti calcola che siano cinquanta milioni le api morte tra le fiamme, una vera e propria strage.
Un bilancio – quello delle api vittime dell’incendio nel Parco del Vesuvio – che è destinato a salire: gli esperti del Conaproa (Consorzio Nazionale Produttori Apistici) calcolano una perdita ulteriore di almeno il 20% di insetti, che hanno perso l’orientamento a causa del fumo e sono quindi morti.
La Coldiretti è stata allertata dagli apicoltori dell’area vesuviana, in particolare della zona di Ercolano, preoccupati per il numero di api morte nel rogo. L’incendio sul Vesuvio per altro ha coinvolto anche i nuclei di fecondazione, causando così danni maggiori.
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L’azienda La Fattoria Biagino, uno dei maggiori produttori dell’area, ha perso tra le fiamme quasi 100 nuclei di riproduzione, “vere e proprie casseforti genetiche su cui questi apicoltori lavorano da decenni, partecipando a convegni internazionali proprio sulla salvaguardia del patrimonio genetico”, come riporta l’Ansa. L’incendio ha colpito le arnie anche nelle zone di Licola e Agnano, che ospitano la riserva naturale degli Astroni, un cratere dei Campi Flegrei gestito dal Wwf.
COLDIRETTI, PREOCCUPAZIONE PER GLI INCENDI SU TUTTO IL TERRITORIO NAZIONALE
La Coldiretti sottolinea che l’incendio colpisce – sottolinea la Coldiretti – un comparto, quello dell’apicoltura, già fortemente messo in crisi dalla siccità: le api erano già in sofferenza per le scarse precipitazioni che hanno ridotto la disponibilità di fiori.
La preoccupazione della Coldiretti è per l’interno territorio nazionale, dove ogni giorno scoppiano nuovi incendi. “Il danno economico e ambientale è gravissimo, tanto che ci vorranno almeno 15 anni per ricostruire i boschi andati a fuoco. Per ogni ettaro di macchia mediterranea bruciato – ricorda la Coldiretti – muoiono in media 400 animali tra mammiferi, uccelli e rettili. Ma sono migliaia le varietà vegetali danneggiate, compresi funghi ed erbe aromatiche. Insieme alle disdette provocate in molti agriturismi sono gravi anche i danni diretti registrati alle coltivazioni agricole, le perdite di animali e la distruzione di numerosi fabbricati rurali”.