L’infermiera di Piombino: «Mi dicevano: sei matta, devi confessare»
23/04/2016 di Redazione
E’ finito, per ora, l’incubo dell’infermiera di Piombino Fausta Bonino, rilasciata nei giorni scorsi dopo essere stata accusata dell’omcidio di 13 dei suoi pazienti. La donna, ospite della trasmissione «Quarto Grado», ha iniziato a raccontare la sua versione, come riporta il Corriere della Sera.
LA VERSIONE DELL’INFERMIERA DI PIOMBINO
Ecco alcune delle cose che ha raccontato
ha lanciato pesanti accuse agli investigatori. «Mi dicevano: “Lei, se vuole venire fuori da questa situazione, non deve dire che è innocente. Lei deve dire che non si ricorda e molto probabilmente che ha fatto qualcosa senza ricordarselo”». E ancora: «Ti fanno il lavaggio del cervello, ti fanno dubitare di te stessa».
Riguardo al pm
«Mi ha trattato proprio malissimo, da criminale. Continuava a dirmi che potevo essere fuori di testa, che poteva esserci una fuori di testa che faceva queste cose… Quando te lo senti dire per tre interrogatori, visto che prendevo le pasticche per l’epilessia, mi è venuto spontaneo dire a mio marito: “Avrò mica avuto dei momenti…».
E infine ha raccontato di quando, di preciso, ha pensato che non sarebbe mai più uscita: «Il pm ha detto “Sono venuto apposta per dirvi di non rilasciarla, è un elemento pericoloso: se va a casa uccide i familiari, il marito e i parenti”. È stato lì, che ho pensato: non esco più dalla galera per tutta la vita».