Lo bufala della mozione al Parlamento Europeo per fermare Peppa Pig
28/01/2014 di Mazzetta
I fan di Peppa Pig possono dormire sonno tranquilli. Al Parlamento Europeo infatti non è stata accolta alcuna «mozione» per fermare o apportare cambiamenti al più amato e seguito dei cartoni animati. La notizia era lanciata tre giorni fa dagli animalisti dell’associazione Aidaa e successivamente definita da alcuni giornali vera e propria «crociata», probabilmente dando ai lettori un’idea inesatta di quanto accaduto. Ad una più attenta analisi delle dichiarazioni riportate, e dopo una breve ricerca sugli archivi web, quella che è stata spacciata come «mozione» si scopre essere solo una petizione sulla cui ricevibilità non è ancora stato espresso un giudizio definitivo.
LA RICHIESTA – Stando a quanto riferito sabato 25 gennaio dall’Associazione italiana a difesa degli animali e dell’ambiente, che più precisamente s’identifica con l’attività e la persona di Lorenzo Croce, sarebbe stata depositata una «mozione Peppa Pig» per chiedere alle istituzioni europee di obbligare «editori e distributori di film, cartoon e libri a porre in coda al film o al cartoon e sull’ultima pagina della pubblicazione» una scritta di avvertimento:
Il contenuto del cartone animato è frutto di invenzione e della fantasia umana, mentre gli animali veri qui interpretati da personaggi di fantasia in realtà sono spesso trattati in maniera crudele. Alcuni di loro come i topi vengono sterminati con il veleno o sottoposti a sperimentazione scientifica, altri come maiali e mucche vengono allevati in maniera inaccettabile per essere poi uccisi e mangiati. infine altri animali vengono maltrattati ed altri ancora come ad esempio i lupi, le iene e gli sciacalli vengono presentati come animali crudeli quando in realtà sono solo dei predatori in natura che cacciano per nutrire se stessi ed i loro piccoli.
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Ed ecco come è stata presentata da Tempi, già segnalato su Bufale un tanto al kg:
LA RICERCA SUL WEB – Il motore di ricerca online che elenca tutti gli atti parlamentari depositati presso l’assemblea di Strasburgo, dalle interrogazioni alle risoluzioni, dagli ordini del giorno ai bilanci, non fornisce però alcuna risposta relativa a Peppa e ai suoi amici animali. Ma cercando atti con parola chiave ‘film’ ‘editore’ o ‘peppa’ nelle ultime settimane dagli archivi web di Strasburgo nulla trapela. Non spunta alcuna mozione 0096 che fa riferimento ai cartoni animati. E non poteva essere diversamente, Lorenzo Croce non tradisce mai.
PETIZIONE DA VAGLIARE ANCORA – – Ad aiutare a fare chiarezza sul caso è la stessa lettera che i rappresentanti di Aidaa hanno ricevuto dalle istituzioni europee e pubblicato per dimostrare l’esistenza di una «mozione Peppa Pig all’ordine del giorno a Bruxelles». Leggendola si scopre che gli animalisti si sarebbero fatto promotori di una semplice petizione (inviata via mail e poi iscritta al ruolo generale con il numero n. 0096/2014 ed inoltrata ad una commissione per le petizioni) sulla cui ricevibilità non sarebbe ancora stato espresso un giudizio. La lettera di Bruxelles pubblicata sul blog dell’Aidaa, firmata da un Capo Unità ed indirizzata al presidente del gruppo animalista, Lorenzo Croce, residente a Pregnana Milanese, fa sapere: «La decisione sulla ricevibilità Le sarà comunicata direttamente e per iscritto dalla commissione per le petizioni. Richiamo tuttavia la Sua attenzione sul fatto che la procedura d’esame di una petizione può richiedere un periodo di tempo relativamente lungo, dato il numero elevato di petizioni ricevute». Insomma, forse un po’ poco per gridare alla rivoluzione.
Edit: la firma di questo articolo è stata cambiata dal nickname redazionale (che non risponde a quello di una vera persona) Dario Ferri in quello di Mazzetta, perché le ultime modifiche al pezzo sono state le sue. Visto che c’è gente molto curiosa di quanto accade qui, lo precisiamo.
Edit2: Lorenzo Croce, con l’abituale flemma britannica che lo contraddistingue, dopo la pubblicazione di questo articolo ci ha riservato la consueta gamma di definizioni che vi lasciamo apprezzare nella fotogallery qui sotto, e che conserviamo a futura memoria. Solo per questioni di tempo, smentiamo quelle più facilmente verificabili da parte del lettore: non è vero che Dario Ferri è un criminale fascista (si tratta invece di un nickname plurimo redazionale), è possibile invece inserire commenti su questo sito a chiunque (vi invitiamo a verificarlo), è possibile invece contattare la redazione a chiunque (vi invitiamo a verificarlo). Ecco la gallery: