Quegli italiani che voltano le spalle alla fortuna: dimenticati 1,2 milioni di premi della Lotteria Italia 2017
17/07/2017 di Gianmichele Laino
La fortuna è cieca. Ma anche qualche fortunato vincitore. La Lotteria Italia 2017 ha assegnato 1,2 milioni di euro di premi che non sono stati ritirati. Una tendenza che rispecchia la «distrazione» dei giocatori italiani: dal 2002 a oggi, infatti, non sono stati riscossi oltre 27,2 milioni di euro. I dati sono stati rivelati dall’agenzia specializzata Agimeg, che ha raccolto le informazioni in virtù della data di scadenza del riscatto dei premi, fissata per lo scorso 10 luglio.
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LOTTERIA ITALIA 2017, 120 PREMI NEL DIMENTICATOIO
Nello specifico, la somma di 1,2 milioni di euro rappresenta l’insieme di 120 premi finiti nel dimenticatoio. Non si tratta, ovviamente, delle cifre più alte messe in palio dalla Lotteria nazionale del 6 gennaio – una tradizione che va avanti da decenni -, ma di quelle destinate ai premi di consolazione. Non essendo annunciati durante le principali trasmissioni legate alle estrazioni, infatti, i codici dei biglietti estratti non sono facilmente consultabili. Insomma, bisogna avere una gran fiducia in se stessi per spulciare i lunghi elenchi pubblicati sui siti specializzati, sul televideo o in colonne di giornali scritte fitte e minuscole.
Del resto, non sono mancati in passato episodi ancora più clamorosi. Nel 2008-2009, un giocatore di Roma non passò a riscuotere addirittura il primo premio da 5 milioni di euro, mentre nell’edizione 2015-2016 fu il secondo premio da 2 milioni di euro a restare sorprendentemente nelle casse dei monopoli di Stato.
Per legge, infatti – ricorda sempre Agimeg -, i premi non ritirati entro i 180 giorni dalla data di pubblicazione dei biglietti vincenti in Gazzetta Ufficiale vengono incamerati dallo Stato. Una sorta di beffa ascrivibile però direttamente dal vincitore smemorato. In tempi di crisi, insomma, l’italiano medio, per risparmiarsi una ricontrollata in più, rischia di rinunciare a un passaggio della dea bendata. Che difficilmente, si sa, si ripresenta a bussare una seconda volta.