La fatwa dell’ISIS con le regole per le schiave del sesso
29/12/2015 di Redazione
ISIS schiave del sesso
, il sedicente califfato ha diffuso una fatwa per regolare i rapporti tra i suoi guerriglieri, e le persone che vivono sotto la sua rigida interpretazione della Sharia, e le donne tenute prigioniere e costrette a vivere come schiave sessuali.
SCHIAVE SESSUALI ISIS
L’agenzia di stampa Reuters ha diffuso una fatwa dell’ISIS, la numero 64, in cui sono indicate 15 regole di comportamento per chi possieda schiave del sesso. Tra le diverse indicazioni ci sono l’assoluto divieto di aborto, così come il divieto di avere rapporti sessuali con donne durante il loro ciclo mestruale. ISIS considera questo atto come impuro. Allo stesso modo non è possibile per il padrone di una schiava del sesso avere rapporti con lei durante la gravidanza. In caso di liberazione di una donna schiavizzata la fatwa autorizza solo l’ex padrone ad avere rapporti sessuali con lei. L’ex padrone non può concedere la sua schiava al piacere degli altri uomini. ISIS vieta ai padroni di una donna di fare sesso con lei se già si hanno rapporto con sua figlia, e viceversa. All’interno del califfato non è quindi possibile schiavizzare sessualmente due donne appartenenti allo stesso nucleo familiare. Una simile preoccupazione si nota per il divieto di avere attività sessuali con due sorelle, nel caso una delle due, o entrambe, sia posseduta da un uomo che vive all’interno del sedicente califfato guidato da Abu Bakr al-Baghdadi.
ISIS SCHIAVE DONNE
La fatwa dell’ISIS cerca di dare una copertura morale allo stupro di massa e sistematico permesso ai suoi guerriglieri. Una regola vieta per esempio la vendita di una prigioniera in caso di gravidanza, e consente la sua liberazione solo in caso di morte del suo padrone. Il sesso anale è vietato, mentre ai padroni delle schiave è chiesto di trattare con gentilezza le loro donne, di non umiliarle, di mostrare compassione e di non assegnare loro mansioni lavorative che non sono in grado di svolgere. Un simile riguardo verso le schiave, che si scontra con le terrificanti testimonianze raccolte dalle donne yazide sfuggite all’orrore dell’ISIS, si nota anche nella richiesta di non vendere le prigioniere a persone che le tratterebbero male e che farebbero loro ciò che Allah vieta. Durante la realizzazione del sedicente califfato si sono moltiplicate le storie sugli stupri e gli orrori compiuti dai guerriglieri dell’ISIS contro le donne dei territori appena conquistati. L’Onu così come altre organizzazioni per i diritti umani hanno denunciato i rapimenti sistematici e le violenze carnali su ragazze di età anche di 12 anni compiuti dai jihadisti. ISIS dà una maschera religiosa a comportamenti barbari, che non trovano pressoché nessuna autorizzazione nel Corano così come in altri testi sacri. Alcuni studiosi musulmani evidenziano come l’Islam abbia sempre condannato lo schiavismo e le violenze contro le donne, anche perchè questa religione è stata predicata dopo che i fedeli di altri culti avevano messo in pratica queste barbarie.
Photo credit: Kutluhan Cucel/Getty Images