De Magistris attacca Saviano: «Stai facendo soldi, un impero, sulle nostre sofferenze»
06/01/2017 di Redazione
Luigi de Magistris contro Roberto Saviano. Il sindaco di Napoli attacca duramente lo scrittore dopo l’ultima uscita in cui l’autore di Gomorra ha ribadito che nella città partenopea nulla è cambiato. «Ogni volta che a Napoli succede un fatto di cronaca nera, più o meno grave, arriva, come un orologio, il tuo verbo, il tuo pensiero, la tua invettiva: a Napoli nulla cambia, sempre inferno e nulla più. Sembra quasi che tu non aspetti altro che il fatto di cronaca nera per godere delle tue verità», ha tuonato de Magistris a Saviano in un post su Facebook. «Più si spara, più cresce la tua impresa. Opinioni legittime, ma non posso credere – ha continuato il primo cittadino – che il tuo successo cresca con gli spari della camorra. Se utilizzassi le tue categorie mentali dovrei pensare che tu auspichi l’invincibilità della camorra per non perdere il ruolo che ti hanno e ti sei costruito. E probabilmente non accumulare tanti denari. Ed allora, caro Saviano, mi chiedo: premesso che a Napoli i problemi sono ancora tanti, nonostante i numerosi risultati raggiunti senza soldi e contro il Sistema, come fai a non sapere, a non renderti conto di quanto sia cambiata Napoli?».
LUIGI DE MAGISTRIS CONTRO ROBERTO SAVIANO: «FAI SOLDI SULLE NOSTRE LOTTE»
De Magistris ha poi elencato a Saviano dei miglioramenti della città da lui amministrata. Seguiti da un nuovo affondo: «Saviano non puoi non sapere. Non è credibile che tu non abbia avuto contezza del cambiamento. La verità è che non vuoi raccontarlo. Ed allora Saviano è in malafede? Fa politica? È un avversario politico? Non ci credo, non ci voglio credere, non ne vedrei un motivo plausibile. Ed allora, caro Saviano, vuoi vedere che sei nulla di più che un personaggio divenuto suscettibile di valutazione economica e commerciale? Un brand che tira se tira una certa narrazione. Vuoi vedere che Saviano è, alla fin fine, un grande produttore economico? Se Napoli e i napoletani cambiano la storia, la pseudo-storia di Saviano perde di valore economico. Vuoi vedere, caro Saviano, che ti stai costruendo un impero sulla pelle di Napoli e dei napoletani? Stai facendo ricchezza sulle nostre fatiche, sulle nostre sofferenze, sulle nostre lotte. Che tristezza». «Non voglio crederci. Voglio ancora pensare che, in fondo, non conosci Napoli, forse non l’hai mai conosciuta, mi sembra evidente che non la ami. La giudichi, la detesti tanto, ma davvero non la conosci. Un intellettuale vero ed onesto conosce, apprende, studia, prima di parlare e di scrivere».
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ROBERTO SAVIANO REPLICA A LUIGI DE MAGISTRIS: «A PUGNALARLA SARANNO I LACCHÉ»
La critica di Saviano a de Magistris era arrivata il giorno dopo l’agguato della camorra nel centro storico di Napoli ai danni di un gruppo di venditori ambulanti senegalesi, puniti con un raid per essersi opposti al pagamento del pizzo ai clan. «A Napoli – aveva scritto lo scrittore su Facebook – si parla di turismo e feste di piazza come soluzione per tutti i mali della città, con un sindaco che amministra da sei anni, ma sembra essersi sempre appena insediato. I ragazzi delle paranze, che durante il suo primo mandato sparavano in strada, erano minorenni e avrebbero dovuto essere a scuola». «Non è colpa del sindaco se i minorenni sparano, ma – aveva continuato – sarà responsabilità del sindaco se dice che la dispersione scolastica è una piaga ormai sanata, con un minorenne su tre che nei quartieri a rischio, a Napoli, non va a scuola. Il turismo non risana il disagio e la dispersione scolastica; non è panacea dei mali della città».
La replica alle accuse del sindaco non si è fatta attendere. Poche ore dopo il post del primo cittadino, lo scrittore ha risposto: «Quel che è certo, sindaco De Magistris, è che quando le mistificazioni della sua amministrazione verranno al pettine, a pugnalarla saranno i tanti lacchè, più o meno pagati, dei quali si circonda per edulcorare la realtà, unico modo per evitare di affrontarla»
(Immagine: screenshot dalla pagina Facebook di Luigi de Magistris)