Dopo Luigi Di Maio, arriva l’Osce: «Veniamo se voi ci invitate»
28/11/2017 di Redazione
Continua la polemica su un eventuale monitoraggio dell’Osce in vista delle prossime elezioni nazionali. «Gli osservatori elettorali dell’Osce vengono invitati dai Paesi dove si svolge il voto. Se dall’Italia arriverà, come è già avvenuto in passato, un invito ufficiale, l’Osce manderà una missione per valutare l’eventuale invio di osservatori». Lo precisa all’Adnkronos l’unità Affari Pubblici dell’ufficio per le Istituzioni democratiche e i Diritti umani (Odihr) dell’Osce, rispondendo ad una domanda sulla richiesta in tal senso del candidato premier del Movimento 5 stelle Luigi Di Maio. «L’Odihr monitora le elezioni nei Paesi partecipanti dell’Osce su invito delle autorità competenti nello Stato in cui le elezioni si svolgeranno -fanno sapere dall’ufficio- tutti i Paesi partecipanti dell’Osce si sono impegnati a invitare l’Odihr a monitorare le elezioni nazionali e l’Italia ha sempre fatto così in passato».
Chiediamo al governo di raccogliere immediatamente l’invito dell’#OSCE a monitorare le prossime elezioni politiche. Che vengano il prima possibile! pic.twitter.com/7xukaONvsV
— Luigi Di Maio (@luigidimaio) 28 novembre 2017
«In previsione di un invito ufficiale -fanno sapere ancora dall’Osce- l’Odihr intende inviare una missione di valutazione delle necessità, incontrando i rappresentanti delle autorità e dei partiti politici, della società civile e dei media. La missione valuterà il clima pre-elettorale e raccomanderà se l’Odihr monitorerà le prossime elezioni e, se nel caso, in quale formato».
Il vicepresidente alla Camera Luigi Di Maio ha colto la palla al balzo rilanciando la notizia e chiedendo al governo di invitare l’ente. «Chiediamo al governo di raccogliere immediatamente l’invito dell’Osce a monitorare le prossime elezioni politiche. Che vengano il prima possibile!», ha twittato.
Ma quando l’Osce ha monitorato l’Italia?
Accadde nel 2006, sotto invito del ministro degli Esteri e accadde l’ultima volta nel 2013. Come ha già ricordato il ministro dell’Interno Minniti – quando ha motivato il no dell’OSCE per le elezioni sicule – la presenza presso i seggi elettorali di osservatori, previamente accreditati dal Ministero degli affari esteri, è avvenuta in occasione delle elezioni politiche del 2013. «A tal fine fu necessaria – ricordo agli onorevoli interroganti – un’apposita modifica legislativa, di natura transitoria, per consentire la presenza nella sala di votazione dei citati osservatori». «Ciò – spiegò Minniti – in quanto l’articolo 43 del testo unico per l’elezione della Camera dei deputati – e in senso analogo dispone l’articolo 34 della vigente legge elettorale siciliana del 1951 – autorizza la presenza nei seggi solo degli elettori della sezione».