Luigi Di Maio si ispira a Sandro Pertini e si è dispiaciuto per i congiuntivi sbagliati

11/08/2017 di Redazione

Luigi Di Maio si è vergognato per i congiuntivi sbagliati, anche se ironizza sulle sue gaffe e lo fa sorridere la definizione di «Giggino webmaster» coniata per lui dal presidente della Campania Enzo De Luca.

DI MAIO SPIEGA I SUOI CONGIUNTIVI SBAGLIATI SU FACEBOOK E TWITTER

Lo ha confessato il vicepresidente della Camera in una lunga intervista sul nuovo numero di Vanity Fair, in cui il privato si è mischiato al pubblico, con confessioni sul suo sogno di famiglia e indicazioni su cosa farebbe un eventuale Governo del M5S. Di Maio parla ancora una volta, in modo aperto, delle gaffe che sui social l’hanno reso spesso oggetto di ironie, tanto che il suo omologo al Senato, il vicepresidente Maurizio Gasparri, l’ha perfino offeso come analfabeta.

È stato al centro di diverse gaffe e polemiche, anche sui social, ci ride sopra o se la prende?

«Spesso ci rido su, altre volte me ne rammarico perché riconosco la responsabilità che ho sulle spalle. Non è semplice essere un bersaglio mobile».

Quando le è dispiaciuto?
«Quando ci fu quel mio tweet modificato diverse volte per un congiuntivo sbagliato. Era responsabilità di un mio collaboratore, ma che vuoi farci, errare è umano. Avrei dovuto licenziarlo? Non mi pare giusto».

DI MAIO HA SANDRO PERTINI COME MODELLO

A Vanity Fair Luigi Di Maio spiega di sentire poco Beppe Grillo, solo due volte al mese, e di come sia molto difficile litigare col leader del M5S visto che è capace sempre di conquistarti. Un passaggio interessante dell’intervista con il settimanale riguarda il modello politico di Di Maio, Sandro Pertini. Presidente della Camera prima e poi forse il più amato presidente della Repubblica nella storia d’Italia, il deputato M5S dice di ispirarsi a lui.

C’è un politico che ammira?
«Non di oggi. Il mio modello è Sandro Pertini, è stato un presidente che diceva le cose come stavano. Nella sua storia ci sono tanti momenti in cui ha dimostrato che la coerenza è la cosa più importante. Poi è stato presidente qui alla camera e io ho l’onore di sedere sullo stesso scranno».

L’indicazione di Pertini, figura politica apprezzata in modo trasversale ma chiaramente e nettamente collocata a sinistra, appare in contraddizione con i toni più conservatori che progressisti scelti da Di Maio per caratterizzarsi come leader e aspirante presidente del Consiglio. Il vicepresidente della Camera rimarca anche il rapporto franco con suo padre, militante prima nel Msi e poi in AN, quindi con opinioni politiche diverse dalle sue.

Foto copertina: screenshot di Nonleggerlo

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