Luigi Michaud: il ricercatore italiano trovato morto in Antartide
17/01/2014 di Maria Teresa Mura
Luigi Michaud, un ricercatore dell’Università di Messina che partecipava alla campagna italiana in Antartide, ha perso la vita vicino alle acque antistanti alla stazione “Mario Zucchelli“, sulla costa della Baia Terra Nova (Mare di Ross). A renderlo noto è stato il capo della Spedizione del nostro Paese nello stesso Antartide, Franco Ricci, dell’Enea.
LUIGI MICHAUD: IL RICERCATORE MORTO IN ANTARTIDE – Come si legge in una nota, Luigi Michaud stava svolgendo attività scientifica subacquea per il prelievo di campioni marini. Nonostante le misure di sicurezza e l’immediato intervento della squadra di soccorso, ogni tentativo di mantenerlo in vita è risultato vano. Con un comunicato stampa l’Università di Messina ha ricordato l’assegnista al Dipartimento di Scienze biologiche e ambientali, esprimendo il proprio cordoglio:
«A nome di tutta l’Università degli Studi di Messina esprimo il più sentito cordoglio, in particolare alla moglie Angela ed ai piccoli Carlo e Sophie, per la gravissima perdita. L’idea di una giovane vita interrotta così tragicamente e prematuramente, ci addolora e ci lascia attoniti. Allo stesso tempo, l’amore per la ricerca e la scoperta, che ha sempre animato e spinto l’attività del dott. Luigi Michaud, non può che rappresentare un esempio assoluto per tutti noi. Ed anche per questo non dimenticheremo la sua figura e faremo di tutto per onorarla nel modo migliore», ha spiegato il Rettore Pietro Navarra.
«Ieri, quel mare dell’ Antartide che Luigi amava, con un amore incondizionato, lo ha cullato durante un immersione scientifica come tante altre volte, ma purtroppo in questa occasione gli è stato fatale», si legge nel comunicato.
CHI ERA LUIGI MICHAUD – Luigi Michaud era nato a Messina il 5 ottobre 1974: coniugato con due figli, si era laureato in Scienze Biologiche (indirizzo Biologico-Ecologico) nel 2001, per poi conseguire il Dottorato di Ricerca in “Scienze Ambientali: Ambiente Marino e Risorse” nel 2007. Da quattro anni era assegnista di ricerca al Dipartimento di Scienze Biologiche ed Ambientali. La sua attività di ricerca, come ha spiegato l’Ateneo peloritano, era «caratterizzata da un forte amore per il mare e per gli studi nell’ambito dell’ecologia microbica». Nel suo curriculum anche esperienze all’estero in prestigiosi enti ed istituti di ricerca. In questi anni era già stato coinvolto in numerose spedizioni in Artide ed in Antartide. Già nel dicembre 2012, come ricordava la Gazzetta del Sud, era ritornato nella città siciliana dopo una spedizione con altri quattro messinesi (un ricercatore, un maresciallo e due tecnici) nel gelo dell’Antartide: nella base italiana aveva si era occupato dello studio del ghiaccio marino antartico, delle comunità di organismi viventi al suo interno e del flusso di carbonio come biomassa all’interno della catena alimentare sostenuta dallo stesso ghiaccio marino.
IL CORDOGLIO PER LUIGI MICHAUD – La comunità accademica messinese si stringe attorno ai familiari di Luigi Michaud, assegnista di ricerca presso il dipartimento di Scienze biologiche e ambientali, scomparso la scorsa notte in Antartide, dove si trovava per partecipare a una spedizione scientifica dell’Enea. «A nome di tutta l’Università di Messina – scrive il rettore Pietro Navarra – esprimo il più sentito cordoglio, in particolare alla moglie Angela e ai piccoli Carlo e Sophie, per la gravissima perdita. L’idea di una giovane vita interrotta cos tragicamente e prematuramente, ci addolora e ci lascia attoniti. Allo stesso tempo, l’amore per la ricerca e la scoperta, che ha sempre animato e spinto l’attività del dott. Luigi Michaud, non può che rappresentare un esempio assoluto per tutti noi. Ed anche per questo non dimenticheremo la sua figura e faremo di tutto per onorarla nel modo migliore». I colleghi del dipartimento di Scienze biologiche e ambientali scrivono: «Non potremo mai dimenticare le doti umane e morali di Luigi, che sempre riusciva ad associare la sua grande statura a una simpatia unica nel suo genere. Ieri, quel mare dell’Antartide che Luigi amava, con un amore incondizionato, lo ha cullato durante un immersione scientifica come tante altre volte, ma purtroppo in questa occasione gli è stato fatale». (ANSA).