L’ultimo comizio di Berlusconi prima delle elezioni europee

Oggi è l’ultimo giorno utile per la campagna elettorale per le elezioni europee prima del silenzio elettorale di sabato 24. Matteo Renzi ha scelto la sua Toscana per il suo comizio di chiusura, prima Prato, poi Firenze, Beppe Grillo parla in Piazza San Giovanni, mentre Berlusconi ha scelto l’auditorium della provincia di Milano.

berlusconi comizio

IL COMIZIO – Dal palco Berlusconi si è scagliato contro i pm, poi è tornato sul fatto che il presidente della Repubblica debba essere eletto direttamente dai cittadini, aggiungendo che è necessaria una riforma in tal senso,  In seguito ha attaccato la sinistra, colpevole di aver cancellato le riforme varate dal centrodestra e «gli ultimi tre governi non eletti dai cittadini» che «hanno portato ad un aumento della disoccupazione, un aumento della povertà». Parlando di Matteo Renzi, sostiene che «dietro ad una faccia giovane e simpatica» vi sarebbe sempre «la solita sinistra» che aumenta le tasse. Aggiunge che ormai si è capito chi sono Grillo e Casaleggio e cosa vuole il Movimento 5 Stelle: «ho cercato un discorso di Hitler nel 33, se cancellate Hitler e mettete Grillo non cambia nulla». Berlusconi legge poi un suo comunicato, dicendo che «non siamo più una democrazia» e che abbiamo subito «quattro colpi di stato». «Subiamo un’Europa – continua – che invece di darci soluzioni ci impone regole e vincoli assurdi. Non possiamo più usare liberamente il telefono, possiamo trovare le nostre conversazioni sui giornali anche se non sono penalmente rilevanti». Berlusconi si lamenta poi del fatto che l’Italia ha uan pressione fiscale esagerata e dei controlli sui prelievi in banca, arrivando a parlare di «stato ostile e nemico».

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L’APPELO AI NON VOTANTI – Berlusconi si è poi rivolto a chi non intende andare a votare: «rinunciano ad un loro diritto perché non se la sentono di indirizzare il loro voto ad un partito piuttosto che a un altro». Pensa che tra queste persone non ce ne sia nessuna che simpatizzi per la sinistra, perché gli elettori della sinistra vanno a votare, «sono militarizzati», mentre le persone che non votano di solito «sono i moderati» di questo paese. «Questi moderati danno il voto a Grillo come soluzione a quel senso di rivolta e Grillo specula sulla disperazione di questi cittadini». Berlusconi definisce poi Grillo come «aspirante dittatore», dicendo che non deve essere preso sul ridere, ma «dobbiamo avere paura». Torna poi ad attaccare Renzi dicendo che le riforme delle province sono dei «pasticci» inaccettabili. Rievoca  in seguito il 94, dicendo che la sinistra non ha mai rinnegato la propria ideologia e la propria storia, tirando in ballo Robespierre, Stalin, Pol Pot e Hitler per poi ricollegarsi a  Grillo e paragonandolo nuovamente al dittatore tedesco e mettendo in guardia la platea: «dobbiamo considerare Grillo e il suo movimento con enorme attenzione ed espletare un’opera grande di convincimento di quei cittadini che al colmo della disperazione scelgono il Movimento 5 stelle credendo di cambiare la propria condizione».

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LE COMUNITÀ DELLA DEMOCRAZIA E DELLA LIBERTÀ – Berlusconi parla poi della fondazione delle «comunità della democrazia e della libertà, che prendono spunto dalle community americane, «nate per rispondere ad un desiderio di socialità da parte di molti cittadini che si sentivano soli». «Abbiamo scoperto che molti cittadini italiani vivevano gli stessi sentimenti di quei cittadini americani». Pensa che i cittadini «da spettatori» debbano diventare «giocatori in campo. Attraverso queste comunità pensiamo di raggiungere questo scopo». Berlusconi punta sulle signore «che sappiamo essere più brave a scuola», più intelligenti. Queste donne sono le «missionarie di libertà» che dovranno convincere quelle 380 persone che per ogni sezione non vanno a votare, «220 delle quali non hanno simpatie per la sinistra». Pensa che le persone che andranno convincere le persone dovranno farlo porta a porta e che se una persona anziana si trova davanti «uno di voi» – dice Berlusconi rivolgendosi alla platea «è una grande gioia e un gran regalo». Berlusconi dice che le comunità ci saranno «juniores» e «seniores», le stesse persone che in questi giorni comunque hanno lavorato sul territorio e che Berlusconi ha definito «l’anima più pura di Forza Italia». Pensa che il progetto delle comunità sia «un progetto folle, titanico, ma io sono sicuro che ce la faremo». Cita poi Erasmo da Rotterdam «Le idee migliori non vengono dalla ragione, ma da una lucida, visionaria follia» e si augura che si verifichino le condizioni «di potere approvare finalmente il cambiamento di quegli assetti istituzionali decisi dai padri costituzionali che non ci hanno finora consentito di aver un paese governabile».  Pensa che i padri costituzionali non diedero il potere al governo e che ora per approvare una legge impiega troppo tempo. Crede che le riforme fondamentali per il paese siano «quella della burocrazia, la riforma del fisco e la riforma in senso democratico e liberale della giustizia».

BERLUSCONI E I SUOI ELETTORI – Rivogendosi alla platea il cavaliere ha detto di provare a convincere almeno 5 persone a votare Forza Italia, visto che il Movimento 5 Stelle non riuscirà a fare nulla e resterà in un angolo, che i partiti piccoli non riusciranno difficilmete a votare il 5% per entrare in parlamento, quindi il voto per loro sarebbe sprecato mentre gli altri partiti del centrodestra riusciranno a mandare massimo 2 o 3 parlamentari, quindi sarebbero ininfluenti.  Parlando del Pd il cavaliere diche che fa parte dei socialdemocratici, che «sono minoranza in Europa» e che se il partito democratico prenderà la maggioranza dei voti, «arriverà un grande amico dell’Italia, Martin Schulz». Dalla platea si alzano fischi e urla di disapprovazione. «Solo dando un voto a Forza Italia si può avere la speranza e la sicurezza di avere qualcuno a Bruxelles che conterà e che potrà difendere i nostri interessi». Racconta poi che andando in giro vede «un entusiasmo» maggiore » di quello degli anni passati». Chiede poi alle persone in platea a chi affiderebbero i soldi pubblici. A Renzi? A Grillo? O a quel signore che ha «edificato quartieri», ha fondato la televisione commerciale e ha portato il Milan ad essere la squadra più titolata del mondo? Chiede Berlusconi, che prosegue: «non voglio continuare, perché se vedete che sono qui ancora in carne, dopo 20 anni di lotta per la libertà a confrontarmi con un pericolo a sinistra e un altro a destra» e che, dice parlando in terza persona, con «un gioco di prestigio la sinistra sia riuscita a farlo uscire dalla scena di politica facendolo uscire dal senato, dandogli sei anni di incandidabilità e togliendogli pure il diritto al voto», conclude dicendo di poter «essere per tutti voi un esempio di eroismo per la vostra patria e per quella battaglia di libertà che come ho sempre sostenuto è la missione più entusiamsmate che ci possiamo dare. Forzal’Italia, viva l’Italia, viva la libertà».

 

 

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