Disastro M5S alle comunali, chi è il responsabile
12/06/2017 di Andrea Mollica
Disastro M5S alle comunali del 2017. Il Movimento 5 Stelle, primo partito italiano nei sondaggi, è rimasto escluso da tutti i ballottaggi delle principali città italiane andate al voto. Il M5S non è mai stato capace di superare il 20%, neppure a Genova, la città di Beppe Grillo, che ha dimostrato con il successo al primo turno del centrodestra come l’amministrazione uscente di centrosinistra fosse particolarmente impopolare. Dopo le trionfali amministrative del 2016 e la vittoria del No al referendum costituzionale, il M5S ha subito un pesante passo falso alle comunali che avrebbero dovuto lanciare la loro corsa verso le elezioni politiche anticipate. All’interno dei 5 Stelle è già partita la caccia al colpevole per un risultato così deludente. Sopratutto a Palermo e Genova, le due principali città di questa tornata amministrativa. Alle politiche 2013 il M5S era arrivato primo nei capoluoghi di Sicilia e Liguria: Forello e Pirondini non arrivano neanche al 20%, con valori di consenso quasi dimezzati rispetto al voto di quattro anni fa.
GUIDA AL DISASTRO M5S ALLE COMUNALI
Passi falsi resi ancora più amari dal buon risultato ottenuto da Federico Pizzarotti. Il sindaco di Parma è arrivato primo, e probabilmente senza la sua espulsione il M5S avrebbe ottenuto un ottimo risultato nella prima città conquistata dal movimento. Sul banco degli imputati c’è sopratutto Luigi Di Maio. È lui che ha spostato i 5 Stelle, d’accordo con Davide Casaleggio, su una linea di dialogo istituzionale che non sembra affatto pagare. A livello locale la base grillina appare depressa, e non ci sono nuovi voti conquistati, in particolare al Nord, dove i 5 Stelle fanno fatica a superare il 10% nei comuni più popolosi di Lombardia e Veneto
LA GESTIONE FALLIMENTARI DELLE COMUNALI DEL M5S
. A Genova il M5S ha dato il peggio di sé: prima subendo una pesante scissione, poi espellendo la candidata che aveva vinto le comunarie. Una strategia bocciata da una città per nulla ostile a Grillo, che qui ha casa. A Palermo il caso delle firme false ha portato a una faida impressionante, che ha evidentemente penalizzato Ugo Forello. Problemi malgestiti a livello locale dai vertici nazionali: i 5 Stelle non sono un partito, e la mancanza di organizzazione e radicamento si fa sentire molto alle comunali. Il M5S è deciso solo quando reprime il dissenso, e questa strategia di silenziare ogni critica a Grillo come a Casaleggio si è rivelata disastrosa a Parma come a Genova.
Foto copertina: ANSA/ ANTONINO DI MARCO