Il M5S verso la guerra alle scuole paritarie: «Via il finanziamento da 500 milioni l’anno»
16/05/2017 di Redazione
«La scuola italiana deve essere pubblica e statale, gratuita, democratica, aperta inculsiva e innovativa». E quel finanziamento pubblico da 500 milioni di euro l’anno agli istituti paritari gestiti dai privati dovrebbe ritornare agli statali. Il Movimento 5 Stelle dichiara così guerra dalle proprie pagine web in materia di istruzione. I parlamentari pentastellati, in un post e un video pubblicati ieri, chiedono agli attivisti di contribuire a definire il programma elettorale, attraverso la piattaforma online Rousseau, rispondendo a tre quesiti che mettono nel mirino finanziamenti e principio di parità scolastica. I prime due interrogativi sono determinanti. Il primo, dall’esito pressoché scontato, recita: «È giusto tutelare la gratuità della scuola dell’obbligo e ridestinare alle scuole statali le risorse attualmente stanziate per le scuole paritarie?». Il secondo, invece: «È giusto rimettere in discussione la legge del 2000 che ha istituito la parità scolastica?».
M5S E IL QUESITO PER TOGLIERE I FINANZIAMENTI ALLE SCUOLE PARITARIE
Nel loro filmato i parlamentari del Movimento 5 Stelle forniscono un’indicazione di voto chiara. «L’obiettivo – spiegano – è innalzare la spesa pubblica dal 7,9% di oggi al 10,2% della media europea. Una scuola che non ha i soldi per riscaldare le aule in inverno, per comprare la carta igienica o per assistere gli alunni con disabilità, è una scuola che non garantisce il diritto all’istruzione, tutelato dalla nostra Costituzione». E non manca l’affondo sui 500 milioni di finanziamenti pubblici («senza contare gli ulteriori finanziamenti indiretti»). Parlando delle scuole paritarie i parlamentari M5S dicono di riconoscere il servizio che esse svolgono sul territorio. Ma aggiungono: «Occorre tener presente che alle famiglie dei ragazzi che frequentano le scuole statali viene richiesto di versare un contributo ‘volontario’ all’atto dell’iscrizione. Si tratta di una vera e propria tassa occulta che, di fatto, fa venir meno il principio della gratuità della scuola dell’obbligo. Proprio in virtù della sofferenza in cui versa oggi la scuola statale, il M5S ritiene fondamentale stabilire un ordine di priorità nell’assegnazione delle risorse».
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Una reazione da parte del governo, e in particolare dalle parti del Ministero dell’Istruzione, non si è fatta attendere. Il sottosegretario Gabriele Toccafondi ha affermato: «M5S e Grillo chiariscono la loro posizione sulle scuole paritarie con due quesiti che paiono scontati nell’esito, anche a seguito dei comportamenti dei loro sindaci sulle paritarie e delle dichiarazioni di voto dei parlamentari rispetto ai temi della parità scolastica. Staremo a vedere come si esprimerà la base degli iscritti alla piattaforma. Sono curioso infine di vedere se tra i temi di presunta vicinanza tra mondo cattolico e 5 stelle dobbiamo definitivamente allontanare quello della libertà di scelta educativa e della parità scolastica».
(Foto da archivio Ansa)