La passione crescente del M5S per Vladimir Putin (e per l’amico Trump )
08/11/2016 di Andrea Mollica
Il Movimento 5 Stelle ha una linea di politica estera non pienamente definita. Appare però evidente, ormai da diverso tempo, come il M5S guardi con simpatie ai leader che si contrappongono al sistema occidentale. Da una parte il nazionalismo patriottico di Vladimir Putin, dall’altra parte dell’Atlantico il sovranismo scettico sulla globalizzazione di Donald Trump.
LA POLITICA ESTERA DEL M5S IN MOVIMENTO
Il Movimento 5 Stelle, come rilevano i principali sondaggi italiani, è il primo partito italiano. Alla pari con il PD, più o meno, nei sondaggi sulle intenzioni di voto, e facile vincitore nell’eventuale ballottaggio che ci sarà se l’Italicum sarà ancora in vigore alle prossime politiche. La politica economica e interna, per quanto vaga, è nota, quella estera molto meno. Al di là di toni euroscettici costantemente rimodulati, appare difficile trovare una linea coerente in questo settore nella storia recente del Movimento. Nel 2013 il blog di Grillo celebrò le dichiarazioni dell’ambasciatore Usa sui giovani dei 5 stelle come vitale forza di rinnovamento per l’Italia, ma dal 2014 la Casaleggio Associati ha promosso una svolta più nazionalista. L’ostilità agli Stati Uniti è diventata marcata, in Europa si è preferita l’alleanza con l’euroscettico Farage a quella con gli ecologisti, come chiedeva anche Marco Travaglio, e gradualmente si è imposto il cosiddetto sovranismo. LEGGI ANCHE Elezioni presidenziali Usa 2016, la sfida tra Hillary Clinton e Donald Trump
AL M5S PIACE PUTIN
Nell’epoca della globalizzazione le forze più favorevoli al sistema basato sul libero scambio delle merci a livello mondiale si possono identificare negli Stati Uniti e nell’Unione europea. La Russia ne è il nemico principale: Mosca è ancora fuori dal Wto per il veto Usa, e su diversi dossier geopolitici strategici persegue interessi chiaramente contrapposti a quelli americani. Al M5S Vladimir Putin piace sempre di più, come nota un pezzo di Jacopo Iacoboni sulla Stampa di oggi. Una delle prove è il legame tra Alessandro Di Battista, l’esperto M5S in materia di affari esteri, e il suo collaboratore Alessandro Bianchi, direttore del sito L’ Antidiplomatico.
IL M5S PREFERISCE TRUMP A CLINTON, MA NON LO DICE
All’Antidiplomatico Hillary Clinton, la favorita alle presidenziali americane, non piace per nulla. L’ostilità nei confronti di Barack Obama è marcata, a partire dalle iniziative belliche condotte in Medio Oriente. Per questo motivo il M5S sembra preferire Trump a Clinton, anche se l’appoggio non è esplicitato. Troppo impopolare il candidato repubblicano, con posizioni eccessivamente di destra, per piacere all’elettorato trasversale dei grillini. M5S non è la Lega, ma la carica anti establishment e il sovranismo nazionalista di Trump piacciono molto più dell’internazionalismo di Hillary Clinton. Senza contare come il candidato più apprezzato da Mosca sia proprio l’esponente repubblicano.