Massimo Colomban: l’uomo che aprì le porte di Confapri a Casaleggio assessore alle Partecipate di Roma
30/09/2016 di Stefania Carboni
Edit, ore 13.45 – Ora è ufficiale. Massimo Colomban è il nuovo assessore capitolino alle Partecipate.
MASSIMO COLOMBAN: CHI È
Lei si è detto deluso dal movimento di Grillo. Perché?
«A febbraio ci avevano convinto di essere innovatori e di saper invertire la rotta del transatlantico Italia che va dritto verso l’iceberg».
L’Italia come il Titanic?
«Sì. Con una classe, alcuni la chiamano casta, che balla mentre gli altri si schiantano. I grandi economisti parlano del piano B: euro a due velocità, o fuori dall’eurozona, o rinegoziare il debito».
Come è nato l’invito a Casaleggio? Vi conoscete?
«C’erano stati contatti. Abbiamo invitato una ventina di parlamentari neo-eletti di tutti i partiti. I grillini per noi rappresentano la volontà di migliorare l’Italia, anche se non si sta trasformando in una vera organizzazione perché la loro idea che «uno vale uno» li porta ad agire in ordine sparso. Serve una struttura anche sul territorio».
Non fanno abbastanza rete? È un bel paradosso, in fondo.
«Secondo me, poi, non dovrebbero rifiutare interamente il finanziamento pubblico. Dovrebbero tenerne il 20-30% come negli altri Paesi, altrimenti la politica la faranno i ricconi e le lobby. E l’idea che i partiti siano tutti marci e corrotti non ci trova d’accordo: ci sono anche persone perbene, forze innovative che vanno aiutate a emergere. E i media in questo hanno un ruolo».
(una interessante intervista a L’Unità nel 2013 dopo la quale il guru M5S diete forfait a Castelbrando)
Furono proprio Arturo Artom e Colomban a organizzare i primi incontri tra il guru del Movimento e alcuni imprenditori prima delle elezioni nazionali del 2013. Artom stesso ha passato l’ultimo Ferragosto sullo yacht di Beppe Grillo. «Quando una persona così giovane manca improvvisamente – affermò Colomban quando scomparve Gianroberto – è sempre un dolore. Gli va dato atto che si è schierato al fianco dei più deboli contro i poteri forti». Ora la Permasteelisa del trevigiano, secondo quanto riportò qualche mese fa il Financial Times, sarebbe in vendita. E lui non molla. Vuole riprenderne il comando dopo averla affidata a un board di fidatissimi che l’ha portata in declino. Una recente intervista di Colomban su La Tribuna di Treviso spiega bene la situazione.
Quell’occhiolino strizzato al turismo e poi alla politica, costretto però sempre a fare i conti con un’Italietta troppo parcellizzata «il cui male peggiore sta nell’incapacità di fare squadra e vivere di campanilismi». Amministratore delegato di Sviluppo Italia Veneto, presidente di Vegapark. Poi Colomban, da qualcuno definito il “grillino” solo perché, aggiunge lui «sempre a sostenere l’innovazione, anche politica», quindi sostenitore di Renzi. «Mi hanno associato a chiunque. In realtà ho cercato di dialogare con tutti solo per cercare di riaffermare il ruolo sociale dell’impresa. Quando io iniziai era tutto diverso: le tasse erano più basse, c’era un clima generale a favore. Ora l’imprenditore è ritenuto una sorta di speculatore, che non lavora per gli altri e che si intasca solo i guadagni. Invece chi fa impresa lavora 12, 15 ore al giorno, ed arricchisce i collaboratori ed il territorio. Così è stato anche per me, ho fatto più di 8 mila ore di volo. E non mi è mai pesato: per essere imprenditori ci vuole il fuoco dentro e un imprenditore non getta mai la spugna».
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DOPO MASSIMO COLOMBAN ECCO I PAPABILI PER IL BILANCIO
Con un curriculum così, anche se critico verso il Movimento, Colomban non dovrebbe incontrare molti ostacoli. E le altre caselle mancanti? Spiega oggi il Messaggero:
Inizialmente veniva dato come certo Tommaso Viciglione, presidente della sezione della Corte dei conti del Molise, che però ha commentato: «Trasecolo di fronte a questa notizia, non so come possa essere nata, non se ne parla proprio». L’attenzione allora si è concentrata su altri due nomi: uno è il romano Giovanni Coppola, 60 anni, presidente della sezione regionale di controllo della Campania, l’altro è Tommaso Cottone, giudice della Corte in pensione, che però ha spiegato di essere stato avvicinato qualche tempo fa, ma di avere subito rifiutato. Possibile dunque che oggi la Raggi si limiti a riempire una casella, quella dell’assessore alle partecipate. Tra l’altro, se sarà scelto un giudice della Corte dei conti in carica, serviranno diversi giorni per ottenere l’autorizzazione al distacco. Tempo non ce n’è: nel giro di tre mesi vanno approvati la manovra di assestamento e, soprattutto, il bilancio di previsione 2017.
Beppe Grillo festeggia il primo maggio dando la parola a Colomban, esponente della destra imprenditoriale veneta
— paola de pin (@paoladepin) 1 maggio 2014
GRILLO E IL POST CON IL SUO OK PER COLOMBAN. FERRARE FUORIOSO PER LA NOMINA DI MAZZILLO
Grillo ha avvallato le nomine via blog. Incluso Andrea Mazzillo, neo assessore al Bilancio di Roma, tesoriere nella campagna elettorale della Raggi e criticato da un consigliere M5S, Paolo Ferrara. Mazzillo entrò nello staff di Raggi con uno stipendio sotto poco meno i 90mila euro annui. Quello stipendio sollevò polemiche. Diversi consiglieri avevano chiesto a Raggi una sforbiciata degli ‘stipendi d’oro’, tra questi anche quello di Romeo. Un taglio di fatto mai arrivato. Oggi Adnkronos riferisce di un Paolo Ferrara furioso. Ha contestato all’assessore in pectore di essere stato vicino ai dem, ‘rei’ di aver governato il municipio commissariato per mafia un anno fa. E fu proprio Ferrara a far saltare, raccontano fonti M5S, la candidatura a consigliere dello stesso Mazzillo, poi divenuto mandatario elettorale.
Questo il post di Grillo:
Auguro un buon lavoro ai due nuovi assessori della giunta di Roma Andrea Mazzillo e Massimo Colomban nominati da Virginia Raggi che ha la fiducia mia e di tutto il Movimento 5 Stelle. Sono sicuro che entrambi faranno un ottimo lavoro per realizzare il programma del MoVimento 5 Stelle votato dalla stragrande maggioranza dei romani. Andiamo avanti per portare al successo le nostre idee.
(in copertina Gianroberto Casaleggio e Massimo Colomban, centro congressi della Gam, Torino, 15 aprile 2013. ANSA/ ALESSANDRO DI MARCO)