E anche l’assessore di Casaleggio scarica Virginia Raggi. Colomban: «A settembre lascio»
22/06/2017 di Gianmichele Laino
Lui lo ha definito un assessorato di scopo. Ma a settembre lascerà la giunta con pochi risultati nel carniere. In un’intervista al quotidiano Il Messaggero, l’assessore alle Partecipate Massimo Colomban annuncia le sue dimissioni a inizio autunno: «Virginia Raggi lo sa già – dice l’assessore vicino a Davide Casaleggio -. Il mio dossier sulla riorganizzazione della governance delle partecipate è a buon punto. A settembre il mio compito potrà dirsi esaurito».
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CHI È MASSIMO COLOMBAN E PERCHÉ LASCERÀ LA GIUNTA RAGGI
La delega alle Partecipate è un elemento chiave nella giunta capitolina. In più, Colomban era stato chiamato per dare un’impronta molto forte all’amministrazione Raggi: una sorta di uomo della Casaleggio associati tra le mura del comune, un veneto – manager e imprenditore – che avrebbe dovuto dettare la linea del nord-est produttivo anche a Roma. Invece, a settembre lascerà senza aver risolto i nodi più spinosi del suo mandato: «Anche quest’anno Atac chiuderà il bilancio in rosso – dice Colomban -. La società ha debiti e crediti, a volte sono delle poste fantasma, altre fondi che vanno accantonati perché su questi pesa la scure di possibili risarcimenti da 100 milioni di euro».
Una situazione che è il simbolo delle difficoltà di un’intera città. L’assessore è consapevole di ciò e dichiara: «Ci vorranno anni per cambiare davvero Roma, da fuori non si può capire. Il sindaco sta lavorando tantissimo e a pieno ritmo, è una persona davvero in gamba». La Raggi, in campagna elettorale, aveva promesso un cambiamento radicale e rapido. Ma Colomban, persona pragmatica, si chiama fuori da questa sfida impossibile.
E lancia anche una piccola frecciata al sindaco sull’auto-valutazione dei giorni scorsi, relativa al primo anno di mandato. Intercettata dalle telecamere di Repubblica TV, la Raggi aveva detto di meritarsi un 7 e mezzo: «Io non mi do mai voti alti, perché sono un perfezionista. Lei, invece, con quella valutazione si è voluta dare coraggio. Ci può anche stare».
(FOTO: ANSA/ANGELO CARCONI)