Matteo Renzi e Giuliano Pisapia, parte il confronto al Lingotto e al Brancaccio
11/03/2017 di Redazione
Matteo Renzi ha aperto ieri la tre giorni al Lingotto di Torino per lanciare la sua candidatura alle primarie del Partito Democratico. L’ex presidente del Consiglio ha enfatizzato ancora una volta come la sinistra debba guardare al futuro, rimarcando l’esigenza di una maggiore collegialità all’interno del PD. Per questo motivo è stato proposto il ticket con il ministro dell’Agricoltura Maurizio Martina, proveniente dai DS e vicino a Pierluigi Bersani in passato. Renzi non ha mai fatto riferimento al caso Consip nell’intervento che ha aperto il Lingotto, mentre ha polemizzato verso gli scissionisti e il M5S. L’ex presidente del Consiglio ha rimarcato come il PD voglia costruire un’Italia basata sul lavoro, non sull’assistenza come propongono i 5 Stelle con il loro reddito di cittadinanza. Da Torino Renzi ha rilanciato la sua idea di centrosinistra: un PD dal profilo ideologico non legato alla tradizione, ma attento all’innovazione, e dalla vocazione maggioritaria. Confermata dalla volontà di correre di nuovo per la presidenza del Consiglio, oltre che per la segreteria. Una risposta al PD di Renzi, probabile vincitore delle primarie del 30 aprile, arriva oggi da Roma. Nella capitale, al teatro Brancaccio, ci sarà il lancio di Campo progressista, il movimento di Giuliano Pisapia. L’ex sindaco di Milano si è posto l’obiettivo di ricostruire il centrosinistra, lacerato dall’esperienza di governo guidata da Renzi. Al Brancaccio ci saranno gli scissionisti come l’ex capogruppo Roberto Speranza, i più importanti esponenti di Sel che non sono entrati in Sinistra italiana, come Laura Boldrini o il sindaco di Cagliari Massimo Zedda, e Nicola Zingaretti. Il presidente del Lazio è il più autorevole sostenitore di Andrea Orlando alle primarie del PD: l’ex ministro della Giustizia propone un PD diverso da quello renziano, meno maggioritario e più inclusivo rispetto a sensibilità più tradizionalmente di sinistra. Matteo Renzi vincerà le primarie del 30 aprile, ma la strategia futura dipenderà anche dalla legge elettorale. Nel caso tornasse un sistema in cui ci saranno le coalizioni, Giuliano Pisapia probabilmente lo sfiderà per la guida del centrosinistra. A Lingotto e Roma oggi potrebbe andare in scena il primo episodio di un lungo duello.