Matteo Renzi sul referendum costituzionale: «È molto di più di un sì o un no»
02/05/2016 di Redazione
«Io non sarei mai arrivato a Palazzo Chigi se non avessi avuto una straordinaria esperienza di popolo». È quanto dichiarato stamattina dal presidente del Consiglio Matteo Renzi al Teatro Niccolini di Firenze, durante la prima tappa del suo tour in vista del referendum costituzionale di ottobre. «Ora – ha dichiarato il premier – c’è una partita che da solo potrei anche vincere ma non basterebbe. Nel referendum la domanda è molto semplice: sì o no. Ma lì dentro c’è molto di più: c’è la riforma istituzionale». Renzi ha poi ribadito che «la riforma non è contro chi ha combattuto per la libertà».
MATTEO RENZI: «10MILA COMITATI PER IL SÌ AL REFERENDUM COSTITUZIONALE»
Il presidente del Consiglio ha anche invitato ad una forte mobilitazione per il sì al referendum costituzionale: «Noi da domenica 15 maggio pubblicheremo il modo con il quale fare i comitati per il sì al referendum. Fino a ottobre serve una gigantesca campagna porta a porta per chiedere se si vuole riportare l’Italia a due anni fa o andare a testa alta verso il futuro. Noi vogliamo arrivare a 10 mila comitati in tutta Italia, dalle 10 alle 50 persone per comitato». «Scegliamo di andare a vedere se la gente sta con noi, se gli italiani stanno con noi o no. Questo è un bivio. Questo è quello che ci attende nei prossimi cinque mesi. Girerò cime un globetrottrer. gireremo come matti».
MATTEO RENZI: «SE PERDO VADO A CASA»
Renzi ha anche confermato l’intenzione di abbandonare la guida del governo in caso di sconfitta. «Io non mi risparmio: non siamo noi a vincere questa sfida», ha dichiarato ribadendo che se dovesse perdere al referendum costituzionale andrebbe a casa. «La rottamazione non vale solo quando si voleva noi…. Se non riesco vado a casa», somo state le parole del presidente del Consiglio. «È essenziale che ognuno di voi si prenda un pezzettino e da domenica 15 maggio pubblicheremo come fare», ha aggiunto.
Il premier ha anche sottolineato che i parlamentari hanno approvato un riforma costituzionale che va contro il loro interessi personali: «I senatori del Pd hanno fatto come i tacchini che inneggiano alla festa del Ringraziamento: un grande segnale di una classe politica che è disposta a rinunciare a qualcosa. Aspetto lo facciano anche i sindacati, gli imprenditori…».
MATTEO RENZI: «L’11 O 12 MAGGIO ALLA CAMERA LA LEGGE SULLE UNIONI CIVILI»
Renzi nel suo intervento ha parlato anche dei prossimi appuntamenti parlamentari, come l’approvazione della legge per il riconoscimento dei diritti delle coppie di fatto, già passata al Senato: «L’ 11 e il 12 maggio, con fiducia a naso, voteremo in Aula alla Camera la legge sulle unioni civili». Il voto sulla legge sul terzo settore dovrebbe poi arrivare il 25 maggio.
MATTEO RENZI: «SULLE BANCHE RISOLTI PROBLEMI CREATI DA ALTRI»
Il premier ha anche commentato le proteste davanti al teatro di risprmiatori truffati dalle 4 banche in default salvate con l’intervento dell’esecutivo. «Il governo ha risolto i problemi che altri hanno creato, quindi non c’è proprio discussione alcuna», ha detto Renzi. «Rispetto al clima è sempre bellissimo reimmergersi a Firenze, ci sono come sempre le polemiche. La questione delle banche è una questione molto semplice: noi sappiamo che il governo ha risolto il problema dei correntisti che altrimenti per responsabilità di altri sarebbero saltati in aria. Il governo si è preoccupato anche di dare una mano agli obbligazionisti subordinati grazie anche al lavoro dell’Unione europea. Non è un loro diritto, è un nostro tentativo di aiutare delle persone che si sono trovate in difficoltà ma che hanno comunque fatto degli investimenti che non erano degli investimenti sul conto corrente tradizionale, cioè non è che prendevano lo 0,5 o l’1%, avevano dei ritorni importanti». «Noi tuttavia abbiamo messo dei denari per dare una mano anche a loro. Poi che come sempre ci siano le proteste del movimento per la casa o di altri, sarei quasi rimasto male che non ci fossero state», ha aggiunto sorridendo prima di lasciare il teatro.
(Foto di copertina: ANSA / GIUSEPPE LAMI)