Perché Matteo Salvini ha fatto inc***are i sindacati di Polizia
17/08/2016 di Stefania Carboni
I sindacati di Polizia se la prendono con Matteo Salvini che, dal palco di Ponte di Legno, ha indossato la maglietta della Polstato, a Ferragosto, parlando della sicurezza nel Paese. «Quando arriveremo al governo, polizia e carabinieri avranno mano libera per ripulire le nostre città». Il segretario della Lega ha parlato di italiani vittime di «pulizia etnica controllata e finanziata», ha detto il leghista, parlando di un paese oppresso dai “clandestini”. «Vanno fatti lavorare per ripagare il prezzo della nostra ospitalità, come fanno in Austria».
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COSA PENSANO I POLIZIOTTI DI MATTEO SALVINI
I sindacati nazionali di Polizia non ci stanno. Ecco qui le critiche sigla per sigla:
Felice Romano, segretario del Siulp, sottolinea come indossare la divisa della Polizia sia reato.
“E’ da denuncia, rinunci all’immunità. Il fatto che sia un parlamentare non può autorizzarlo a indossare impunemente la nostra divisa. Ci sono delle regole che vanno rispettate da tutti, anche da lui. È bene che si faccia chiarezza una volta per tutti su questo tema. Conosciamo tutti la goliardia di Salvini e sicuramente questa uscita è una delle tante che fa per catturare il consenso e parlare alla pancia degli italiani scontenti dalla crisi, dalle difficoltà economiche. Ma lui pone un problema su cui il governo deve riflettere: l’Ue non sta affrontando nel modo giusto la questione-immigrazione. E il problema di tipo sociale e politico che ne consegue corre il rischio (anche per il fomentare in questo modo di alcuni esponenti di partiti) di diventare una bomba a orologeria che graverà sull’ordine pubblico, contrapponendo generazioni e soprattutto le etnie. Che gli italiani siano tranquilli la polizia così come carabinieri e le altre forze dell’ordine agiranno sempre e solo nel rispetto delle leggi che il Parlamento ci dà. E dei principi della Costituzione su cui abbiamo giurato lealtà. Poi, se il Parlamento fa leggi strane, il problema è a monte: come si forma il Parlamento, non come agiscono le forze polizia”.
Concorda anche Giuseppe Tiani, segretario del Siap:
“Salvini pensi ai tagli alla Sicurezza fatti da Maroni. Ogni poliziotto o carabiniere in cabina elettorale si esprime liberamente premiando o meno la coalizione o i partiti a cui ritiene di dare fiducia. Per questo non è accettabile che un politico come Salvini possa continuare a permettersi d’indossare la divisa della Polizia di Stato promettendo che se dovesse andare al Governo utilizzerà poliziotti o carabinieri per una sorta di delirante demagogica e pericolosa ‘pulizia etnica’. Corre l’obbligo di ricordare a Salvini che l’ultimo governo di cui la Lega ha fatto parte è quello dei tagli lineari a tutte le Forze di Polizia i cui effetti nefasti paghiamo ancora oggi nonostante l’emergenza sul fronte dell’immigrazione e del terrorismo. Quanto accaduto ieri a Ponte di Legno è un atto gravissimo perché si tenta di manipolare sul piano politico il ruolo delle Forze di polizia che sono terze e rispondono solo agli interessi dello Stato e delle politiche di Governo legittimate dalle procedure democratiche. Si tratta dell’ennesimo atto provocatorio davanti al quale i poliziotti democratici prendono le dovute e doverose distanze”.
Daniele Tissone, segretario generale Silp-Cgil:
“Inaccettabile. Salvini sale, nuovamente, sul palco con la maglietta della polizia addosso: è nuovamente inaccettabile. Come lo sono le sue frasi. Ma Salvini si rende conto oppure no di quello che dice? Polizia e forze dell’ordine stanno dalla parte dei cittadini e delle leggi, tra mille difficoltà ma, sempre e comunque, al servizio della democrazia e dello stato di diritto. I poliziotti democratici respingono al mittente l’appello di Salvini che, ancora una volta, ha perso un’occasione per tacere soprattutto se ripensiamo a quando il suo partito era al governo e ai tagli miliardari alla sicurezza che produssero i suoi amici di partito (il riferimento è all’ex ministro dell’Interno Roberto Maroni, ndr). Penso che, stavolta, abbia passato il segno”
Lorena La Spina, leader dell’Anfp, il sindacato dei funzionari:
“Più volte siamo stati costretti a dire “giù le mani dalla nostra divisa”, a chi la utilizza strumentalmente per coinvolgere le Forze dell’ordine in un gioco politico che non appartiene loro. E ancor più grave che indossando la nostra maglia ci si senta autorizzati ad invocare addirittura una ‘pulizia etnica’, che ci riporta indietro ad una delle pagine più oscure e dolorose della storia del nostro Paese. La Polizia di Stato appartiene solo ai cittadini ed alle Istituzioni democratiche, al cui servizio essa opera, nel rigoroso rispetto delle leggi e delle garanzie costituzionali. Questo dovrebbe essere ormai chiaro a tutti, in particolare proprio a chi riveste importanti funzioni di rappresentanza nel mondo politico”.
Matteo Salvini sembra non aver capito il peso delle parole e del gesto fatti: «Mi criticano? Indosserò anche le altre divise. Mi criticano per aver indossato la divisa della polizia? Si tranquillizzino, indosserò a rotazione anche quelle di carabinieri, polizia penitenziaria, vigili del fuoco».
Perché Salvini si è messo la divisa? Ecco cosa ha detto dal Palco di Ponte di Legno:
“Mi sono messo la maglietta Polstato che mi è stata regalata da amici della Polizia (doveroso ricordare che alla Lega è vicino il Sap di Gianni Tonelli, ndr), perchè in questo Paese è venuto meno il rispetto per il prossimo, la dignità per chi lavora, innanzitutto per chi indossa una divisa. L’ultimo esempio, è la poliziotta di Ravenna che, molestata per l’ennesima volta da un parcheggiatore abusivo, ha sbottato su Facebook esprimendo tutta la sua umiliazione. In cambio di aver cercato di far rispettare la legge, rischia un provvedimento disciplinare. Onore ai poliziotti che ci difendono che sono nel mirino di un Parlamento infame. Il primo provvedimento che prenderemo quando arriveremo al governo: polizia e carabinieri avranno mano libera per ripulire le nostre città. Sono orgoglioso di indossare questa maglietta, magari domani ci sarà Alfano che si incazza, o uno che mi denuncia perché la indosso”
Il leader della Lega Nord rinvia le accuse al mittente. «Protestano due sindacalisti di sinistra, dai. Da stamani rispondo a post e tweet di ringraziamento per il mio gesto di vicinanza. Semmai si sono arrabbiati carabinieri e vigili del fuoco che mi hanno regalato le loro maglie e non le ho messe. Lo farò la prossima volta», ha affermato il leader della Lega Nord in un’intervista al quotidiano “La Repubblica”. E ripulire la città che significa? «Significa lasciarli lavorare serenamente e ad esempio dire no al reato di tortura, che diventerebbe un’arma per spacciatori e sbandati pronti a denunciare questo o quel trauma psicologico ipoteticamente subito. Chi sbaglia paghi, ovvio, ma lo Stato deve proteggere i suoi uomini e non metterli sotto inchiesta per un niente».
(in copertina il comizio a Ponte di Legno (Brescia) a Ferragosto, 16 agosto 2016. ANSA/FERMO IMMAGINE FACEBOOK MATTEO SALVINI)