Matteo Salvini spiega cosa unisce (e non cosa divide) la Lega al M5S
09/06/2016 di Andrea Mollica
Matteo Salvini M5S,
la possibilità di cambiamento è costituita dall’asse tra Lega Nord e 5 Stelle secondo Matteo Salvini. In un’intervista a La Repubblica di giovedì 9 giugno 2016 il segretario della Lega Nord rimarca i numerosi punti comuni e il reciproco interesse a indebolire Matteo Renzi e il PD che legano il M5S al Carroccio. Un tandem troppo diverso per stare assieme ma che può colpire unito il presidente del Consiglio nelle sfide per lui più pericolose, il ballottaggi e il referendum sulle riforme costituzionali.
MATTEO SALVINI M5S, ALEANZA SPIEGATA
Ai ballottaggi delle comunali 2016 può nascere una alleanza tra Lega Nord e Movimento 5 Stelle? Ne parlano diversi giornali di oggi, che enfatizzano l’appoggio esplicito di Matteo Salvini a Virginia Raggi e Chiara Appendino. Il leader della Lega voterebbe per le due candidate dei 5 Stelle impegnate contro i candidati del PD Roberto Giachetti e Piero Fassino per la guida della prima e della terza città italiane. Matteo Salvini è ancora più esplicito in una intervista concessa oggi a La Repubblica.
Una convergenza che sta in un obiettivo comune, nulla di concordato. Più che alleanza è possibilità di cambiare. Se l’obiettivo è di avere amministrazioni diverse da quelle del PD che hanno governato male, penso sia logico che noi votiamo i loro candidati e viceversa.
Salvini spiega di non aver mai parlato con Di Maio e Grillo, ma di aver un contatto personale con Alessandro Di Battista, il primo a scrivergli un sms per esprimere le condoglianze per la morte di Gianluca Buonanno. Nell’intervista a La Repubblica Salvini evidenzia anche i temi che uniscono Lega e 5 Stelle: onestà, pulizia, e trasparenza, le tematiche ambientali, le critiche all’Europa e il no all’Europa.
LEGGI ANCHE: Elezioni 2016: cosa succede a Varese con il Movimento 5 Stelle
MATTEO SALVINI M5S, COSA UNISCE E COSA DIVIDE
Matteo Salvini rimarca come i 5 Stelle abbiano una posizione molto distante dalla sua sull’immigrazione, il tema su cui ha costruito il successo della sua leadership. Il leader della Lega Nord utilizza le comunanze con il M5S per criticare i suo alleati, il ceto politico del centrodestra ancora troppo legato al passato. Solo per Forza Italia, sopratutto quella del Nord, rivolge parole accomodanti, minimizzando l’evidente insuccesso della Lega Nord nelle principali città settentrionali andate al voto, con la parziale eccezione di Bologna. Proprio la città felsinea è uno dei motivi per cui Salvini è così esplicito nel corteggiamento ai 5 Stelle. Se la fedelissima Lucia Borgonzoni riuscisse nell’impresa di vincere il ballottaggio contro Virginio Merola nella capitale della sinistra italian, la linea lepenista di Salvini uscita indebolita dalle elezioni 2016 troverebbe un successo altamente simbolico. Capace di far dimenticare il flop di Rom e di Milano, come di Torino.
MATTEO SALVINI M5S, IL FRONTE COMUNE CONTRO MATTEO RENZI
Un sondaggio di Ilvo Diamanti per La Repubblica rileva come gli elettori del M5S si sentano più vicini ai partiti del centrodestra rispetto al PD, con percentuali praticamente doppie. Più che lo spostamento a destra dei 5 Stelle conta l’avversione comune al governo Renzi che si respira tra le forze di opposizione. Una tematica che Matteo Salvini vuole sfruttare, ipotizzando un percorso comune per la campagna per il no al referendum. Lega Nord e M5S rimangono partiti avversari, al momento uniti però dalla battaglia comune contro Matteo Renzi. L’offerta politica dei due partiti rimane lacunosa per essere credibile come alternativa di governo nazionale, e indebolire il presidente del Consiglio è un modo implicito per rafforzarsi.