Il medico che lanciò l’allarme dal barcone: «L’Italia ha lasciato annegare i miei bimbi»

12/05/2017 di Redazione

«Penso che ci abbiano lasciato affondare e che credessero che poi nessuno avrebbe raccontato la storia. Non mi so dare altre spiegazioni». Parla così oggi Mohanad Jammo, il medico siriano che l’11 ottobre 2013 telefonò alla Guardia Costiera da un peschereccio carico di migranti partito dalla Libia che stava imbarcando acqua e che alcune ore dopo si sarebbe capovolto. L’audio delle strazianti conversazioni, pubblicato nei giorni scorsi dall’Espresso, hanno fatto il giro del mondo.

 

 

TELEFONATE BARCONE, IL MEDICO SIRIANO: «CI HANNO LASCIATO AFFONDARE»

La nave Libra della Marina Militare italiana, questo emerge dalle telefonate del dottore per lanciare l’allarme, venne lasciata 5 ore in attesa di ordini mentre si trovava nel Mediterraneo ad appena un’ora e mezza da un barcone in procinto di affondare (con a bordo almeno 480 profughi siriani). I comandi militari italiani sembravano preoccupati di dover trasportare i profughi sulla costa più vicina: nonostante le chiamate disperate di Jammo e la richiesta delle Forze armate di Malta di dare istruzioni alla nave italiana per l’intervento, non misero a disposizione i loro mezzi. Il medico, 44 anni, ora vive in Germania, e lì svolge la sua professione. Nel naufragio (268 morti in tutto, 60 bambini) perse due dei suoi tre figli. È stato ascoltato da Fabrizio Gatti per Repubblica:

Ha visto il video, ha risentito la sua voce?

 

«Sì, ho visto il film. Ma mi lasci dire, anche se sapevo che c’era stata qualche negligenza nei soccorsi, mi ha scioccato. Non immaginavo che qualcuno potesse sostenere di voler salvare centinaia di persone con la sua sola decisione, semplicemente lasciandole morire».

 

Nelle sue chiamate lei ripete più volte di essere un medico. Cosa si aspettava di ottenere?

 

«Credibilità. Continuavo a dichiarare che sono un medico, sperando di ottenere credibilità perché sentivo che il destinatario delle mie chiamate non prestava molta attenzione a quello che stavo dicendo».

Jammo ha anche espresso il suo parere sulle polemiche legate al massiccio arrivo di profughi in Europa:

«Mi spiace, ma non credo in queste definizioni, così come non credo nei confini. Chi dà a lei il diritto di vivere e lavorare qui e di respingermi? Chi pensa che i problemi nelle altre parti del mondo siano isolati da quello che succede qui si sbaglia. Così come credo che i governi di molte nazioni europee abbiano un ruolo enorme, negativo o positivo, in ciò che sta succedendo là».

(Immagine da video de L’Espresso)

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