La Meloni contro Gianna Nannini per la “gravidanza mediatica”
19/11/2010 di Alessandro D'Amato
Il ministro della gioventù sull’Avvenire critica la cantante. E si dimentica della Gelmini
Il ministro della Gioventù Giorgia Meloni, che è entrata nel governo grazie a Fini e c’è rimasta grazie a Berlusconi, scrive una lettera ad Avvenire per criticare la “gravidanza mediatica” di Gianna Nannini. Troppa attenzione sui media per la cantante, dice il ministro; quando era Mariastella Gelmini a parlare del suo pancione, però, andava tutto bene.
GIORGIA DIXIT – “Non ho motivo di dubitare che Penelope sara’ una bambina amatissima da una madre affettuosa e intelligente. Cio’ che mi lascia perplessa e’ piuttosto la richiesta di una dichiarazione sulla vicenda che mi e’ pervenuta dallo staff della Nannini poche ore prima della nascita della piccola. Con una curiosa motivazione: ‘stiamo raccogliendo alcune affermazioni da parte di politici, preti, personaggi dello spettacolo, per creare un po’ di dibattito intorno a questo evento'”, scrive la Meloni, in un intervento pubblicato oggi dal quotidiano cattolico Avvenire. “Non ho ancora avuto figli, spero di averne in futuro, ma – spiega la Meloni – immagino che a qualche ora dal parto penserei a tante cose, tranne che a far chiamare il mio ufficio stampa per raccogliere delle dichiarazioni utili ad avviare un po’ di dibattito intorno alla nascita di mio figlio. Ecco perche’ sono francamente altre le storie alle quali applicherei le entusiastiche parole con le quali, ad esempio, la mia amica Giulia Bongiorno salutava ieri, dalle colonne del Corriere della Sera, le donne libere come la Nannini, che non si arrendono mai”.
AVVENIRE RISPONDE – “Il retroscena – commenta il direttore di Avvenire, Marco Tarquinio – e’ eloquente: lo staff che punta a usare l’evento che usa la sua protagonista e rende definitivamente il suo vissuto, al pari di un suo disco, mero ‘prodotto’ da promuovere. Proprio come ‘prodotto’ (di desiderio e non di relazione) e’ la bambina che e’ stata generata e promossa, e che nascera’ gia’ orfana. Un tempo, forse, avremmo parlato di dolente cosificazione delle persone”, oggi, conclude Tarquinio, “vorrei solo dire il mio augurio piu’ tenero a una bimba ancora non nata: Penelope abbia amore e piu’ famiglia possibili, non uno staff”.
LA GELMINI DIMENTICATA – Insomma, la gravidanza mediatica non è cosa bella, dice la Meloni. Oggi, ovviamente. Perché quando era il suo collega di governo Mariastella Gelmini a fare la stessa cosa, invece, non c’era mica problema: la gravidanza venne annunciata al Giornale (ma forse era una cosa ‘in famiglia’), sul settimanale Chi ci fu l’esclusiva del matrimonio con tanto di pancione, a gennaio annunciò di nuovo a Chi della sua paura di partorire, mentre a Io Donna (ripresa dal Corriere) fece sapere che sarebbe tornata subito al lavoro, senza andare in maternità. All’epoca non si registrò alcuna dichiarazione incazzosa di Giorgia e dell’Avvenire. Ma il perché si capisce benissimo, e vale per entrambi: tutti e due, la Meloni e Tarquinio, tengono famiglia. E si sa, nelle famiglie ci sono figli e figliastri.