Palermo, una paziente denuncia e fa arrestare medico per violenza sessuale

02/11/2017 di Redazione

Una donna tunisina, che era giunta in Italia con la speranza di essere curata dopo ben 13 interventi ai quali era stata sottoposta nel suo Paese, ha fatto arrestare un medico per abusi sessuali compiuti durante le visite. Si tratta di un ginecologo molto noto, il professore Biagio Adile, 65 anni, direttore dell’unità operativa di Uroginecologia dell’ospedale Villa Sofia-Cervello a Palermo. Il medico avrebbe abusato della paziente, 29enne, nel corso di due visite. La donna lo ha denunciato. Questa mattina il professionista è finito agli arresti domiciliari con la grave accusa di violenza sessuale.

 

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MEDICO ACCUSATO DI VIOLENZA SESSUALE

L’accusa della procura di Palermo si fonda su una registrazione consegnata dalla vittima realizzata con un telefonino, in occasione della seconda visita in ospedale. Ma contro il primario (che è stato anche candidato sindaco a Racalmuto) c’è soprattutto il racconto della vittima, affidato prima a un amico, che ha subito consigliato di presentare una denuncia alla polizia. La donna all’ospedale di Villa Sofia-Cervello avevano trovato finalmente una terapia per la sua malattia. Ma la sua speranza è crollata con gli abusi. La donna ha evitato di tornare in ospedale per paura di subire dal medico ulteriori abusi.

La donna ha raccontato di avere subito due atti di violenza, il primo presso lo studio del medico a Palermo e il secondo nell’ambulatorio dell’ospedale dove Adile dirige l’unità di Uroginecologia. Il primo episodio risale al dicembre 2016. Il medico avrebbe detto alla paziente di fare anche un’ecografia gratuita presso un suo amico che lavorava in ospedale. La donna (sospettando che si sarebbe potuta ripetere la violenza) ha portato il cellulare per filmare la visita, riprendendo così gli abusi. Le indagini sono state coordinate dal pm Giorgia Righi e dall’aggiunto Ennio Petrigni, e si sono anche avvalse della consulenza tecnica di un perito della Procura che ha estrapolato la registrazione che ha fornito riscontri alle accuse. Ora s’indaga per accertare se il ginecologo abbia violentato altre donne.

(Foto da archivio Ansa: l’ospedale Villa Sofia a Palermo)

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