I migranti in Grecia costretti a bere l’acqua dal WC
22/01/2016 di Redazione
Migranti Grecia
La chiusura delle frontiere decisa da diversi Paesi sulla rotta dei Balcani rende sempre più precaria la situazione dei migranti in Grecia, il Paese europeo dove in questi mesi si è concentrato il maggior numero di ingressi dei richiedenti asilo. Particolarmente drammatiche sono le condizioni a Idomeni, la città che confina con la Macedonia, con migliaia di migranti senza alloggi temporanei e costretti perfino a bere l’acqua dai WC.
GRECIA IMMIGRATI
La crisi dei migranti ha spinto molte nazioni a chiudere i confini e riattivare i controlli alle frontiere interne, sospesi dopo l’introduzione degli accordi di Schengen. L’accelerazione decisa dall’Austria, che ha previsto di accogliere al massimo 37500 richiedenti asilo nel 2016, ha costretto diverse Nazioni confinanti come Slovenia, Serbia, Croazia, e Macedonia ad adottare misure simili. La strategia, rivendicata da Vienna, mira a spingere la Grecia a controllare i migranti invece che lasciarli semplicemente transitare verso gli altri Stati UE. Da inizio 2016, secondo i calcoli dell’Onu, sono arrivati più di 35 mila migranti dalla Turchia, ora bloccati in Grecia alla luce delle chiusure delle frontiere dei Paesi balcanici. La rotta principale dei migranti si è interrotta, e il blocco ha reso ancora più drammatica la situazione delle decine di migliaia di richiedenti asilo rimasti sul suolo ellenico.
MACEDONIA
La situazione dei migranti è particolarmente grave a Idomeni, città che si trova al confine con la Macedonia. In questi giorni di confini chiusi si sono ammassate diverse migliaia di persone, e non ci sono alloggi dove possano dormire. Più di mille migranti avrebbero passato la notte sui bus oppure aspettando al freddo la riapertura della frontiera secondo i testimoni oculari. La Grecia, per ospitare i richiedenti asilo, avrebbe bisogno di costruire oltre 30 mila alloggi in poche settimane, un compito evidentemente impossibile. La scarsità di luoghi di accoglienza rende probabile lo scoppio di una crisi umanitaria nel caso in cui gli afflussi continuassero a crescere, come registrato in questi mesi. La Macedonia fa entrare solo migranti da Irak, Siria e Afghanistan, e solo se diretti verso Austria e Germania. Gli altri sono costretti a rimanere in Grecia, in condizioni di enorme disagio. I migranti raccontano di essere costretti a bere l’acqua dai WC, mentre sono costretti a fare su Skype le loro richieste d’asilo in Grecia vista la mancanza di personale nei centri di accoglienza. Un’organizzazione umanitaria di medici ha registrato nelle ultime settimane centinaia di ferimenti tra i migranti di Idomeni. Il caos crescente viene sfruttato dagli scafisti e dai trafficanti d’uomini, che hanno portato da poco più di mille a tre mila euro il prezzo per la traversata del Mar Egeo.
Photo credit: SAKIS MITROLIDIS/AFP/Getty Images