Il mistero di Krasnogorsk, la città dove la gente si addormenta in piedi
04/03/2015 di Redazione
Un mistero appassiona il Kazakhstan, più di 100 abitanti della zona di Krasnogorsk sono cadute all’improvviso in un sonno profondo, durato giorni e giorni.
UNA STRANA EPIDEMIA – Nei dintorni di Krasnogorsk c’è una miniera d’uranio ed è la principale imputata come causa di una malattia che si è manifestata a ondate, nel maggio del 2013, a capodanno del 2014 e ora nelle ultime settimane. Si manifesta addormentando indifferentemente donne e uomini, giovani e anziani, che cadono in un sonno profondo anche mentre stanno camminando e che poi dormono per periodi variabili dai due ai sei giorni. L’unica differenza rilevata è che i più giovani soffrono anche allucinazioni spaventose e manifestano grande debolezza, mentre gli adulti semplicemente si spengono e si riaccendono solo a distanza di giorni.
LE ANALISI NON DANNO RISPOSTE – Le autorità sanitarie nel frattempo hanno condotto più di 7.000 analisi, testando il livello delle radiazioni, ma anche la vodka locale, i suoli, l’aria, oltre a sangue, capelli e unghie dei cittadini, il tutto senza scovare un indizio conclusivo. Krasnogorsk era una «città chiusa» al tempo dell’Unione Sovietica, quando ospitava 6.500 abitanti, ora ne restano 130, pochi dei quali con il desiderio di restare, ma la malattia si è manifestata anche nella vicina Kalachi (680 abitanti) e nella regione.
LA MINIERA D’URANIO SOTTO ACCUSA – Nessuno sa quali esperimenti abbiano condotto i sovietici in città e nella miniera, ai tempi dell’URSS il Kazakhstan era uno spazio utilizzato sia per gli esperimenti atomici che per quelli aerospaziali e una porzione rilevante della sua pur notevole estensione fu devastata da diverse iniziative industriali sovietiche. Per ora i sospetti si concentrano sulle emissioni di gas radon dal terreno. Gas che è stato rilevato in concentrazioni superiori ai limiti di legge in diversi momenti e in diversi luoghi, ma nessuno sa dire come delle emissioni gassose finiscano per spedire in letargo alcuni e lasciare altri del tutto indifferenti. Dal politecnico di Tomsk, in Russia il professor Leonid Rikhvanov, ha avanzato una sua ipotesi che punta al radon, ma ai suoi effetti chimici e non alla sua radioattività, il malessere sarebbe quindi provocato dall’evaporazione di gas dalla miniera. Ma da Tomsk fanno anche sapere che il protocollo per la collaborazione con i kazaki non c’è ancora e che quindi fino a che non potranno analizzare il radon presente in zona, non potranno confermare la loro ipotesi.