Morto un giovane di 23 anni accoltellato perché «voleva fare pipì sotto casa»

Un epilogo dei più drammatici. Si è conclusa con la morte di un giovane di 23 anni la vicenda di un accoltellamento a Monte Sant’Angelo causato da futili motivi. Il 60enne che ha compiuto il gesto, infatti, ha  spiegato alle forze dell’ordine che il ragazzo «voleva fare pipì» a pochi passi dall’abitazione dell’assalitore. «Ho dovuto farlo – aveva detto ai carabinieri due giorni fa, quando il fatto si è verificato -, era inevitabile». Dopo 48 ore di agonia, il 23enne Felice Fischetti non ce l’ha fatta a causa della gravità delle lesioni riportate. Con lui, è stato ferito anche un altro ragazzo di 22 anni, le cui condizioni però erano subito sembrate meno preoccupanti.

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ACCOLTELLATO PER PIPÌ SOTTO CASA, I FATTI

L’aggressore, Luciano Antonio Rinaldi, autista del 118, era già stato arrestato per tentato omicidio e ora, inevitabilmente, la sua posizione si aggraverà. I fatti sono avvenuti, come detto, due giorni fa. I carabinieri si erano accorti di due giovani riversi in una pozza di sangue, nel centro della località in provincia di Foggia. Era stato il ragazzo con ferite meno gravi a riferire dell’accaduto.

Le forze dell’ordine, quindi, si erano recate immediatamente presso l’abitazione dell’uomo, che – dopo qualche resistenza – ha confessato l’accaduto e ha consegnato l’arma del delitto: un coltello con una lama di circa trenta centimetri.

ACCOLTELLATO PER PIPÌ SOTTO CASA, GRAVISSIME FERITE

Inutili le cure per il 23enne che si è spento nella nottata, presso l’ospedale Casa sollievo della sofferenza di San Giovanni Rotondo. Fatale, in modo particolare, un colpo in pieno addome. Il tutto, al culmine di una lite che doveva essere evitata.

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