Alitalia, Roberta Lombardi e il salvataggio M5S come quello proposto dal comune di Fiumicino
26/04/2017 di Stefania Carboni
Che idee ha il Movimento 5 stelle per salvare Alitalia dal baratro? Se lo sono chiesti in tanti e la linea che pare emergere tra i grillini sembra quella della nazionalizzazione. Luigi Di Maio al forum con l’agenzia Agi ha parlato di Stato che deve avere in mano la governance dell’azienda mentre la deputata Roberta Lombardi, sentita da Repubblica, ha parlato di nazionalizzazione con profondo cambiamento.
«Lo Stato deve riprendersela, ma cambiare tutto: se in Alitalia entra anche un solo euro di soldi pubblici, e non vedo perché no visto che gli altri Paesi europei hanno compagnie aeree pubbliche in utile, deve esserci un cambio completo del management e un controllo rigoroso sul bilancio»
Già ma come?
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ALITALIA ROBERTA LOMBARDI E LA PROPOSTA DEL COMUNE DI FIUMICINO
Lombardi suggerisce un’idea: «Far entrare nell’azionariato Eni, Leonardo e Trenitalia studiando un piano di partnership industriale per le prime due ed intermodalità per la terza. E cercando una compagnia aerea europea con cui fare sinergia». Non è una idea nuova. La rilanciò anche il Consiglio comunale di Fiumicino.
Un ipotetico tentativo di salvataggio da parte del Governo, attraverso sovvenzioni pubbliche dirette o indirette, risulterebbe però incompatibile con le vigenti norme europee. È anche noto che lo Stato Italiano è intervenuto in passato, attraverso Poste Italiane S.p.A., acquistando il 12% di Alitalia a fronte di un aumento di capitale della società, anche all’epoca in periodo di crisi.
Pertanto, visto il totale fallimento derivato dall’operazione CAI che ha spacchettato le quote di Alitalia tra aziende che nel loro core-business non hanno nulla a che fare con il trasporto aereo ed escluso il finanziamento diretto o indiretto come strumento di aiuto di Stato, è stata elaborata una proposta che vede il Tesoro come azionista delle più importanti aziende partecipate e controllate che operano nel settore Trasporti, Ingegneria e Energia.
Eni, Etihad, Leonardo, perfino Trenitalia. Ci sono un po’ tutti:
Il documento fu presentato a marzo e fu approvato all’unanimità dai consiglieri di maggioranza e opposizion. La proposta vede la partecipazione, nel 51% di Alitalia, delle più importanti aziende che operano nel settore Trasporti (Ferrovie dello Stato), Ingegneria (Finmeccanica) ed Energia (Eni), che subentrerebbero a quelle derivate dall’operazione CAI ormai fallita. Ferrovie dello Stato SpA, leader italiana nei trasporti su ferro e per l’alta velocità, acquisendo le quote di Alitalia può creare un vero e proprio sistema della mobilità in Italia.
(in copertina foto ANSA-ZUMPRESS: © Andrea Ronchini/Pacific Press via ZUMA Wire)