Napoli, dopo l’agguato la camorra blocca gli ambulanti africani
06/01/2017 di Redazione
Dopo l’agguato di due giorni fa ad un gruppo di ambulanti senegalesi che non volevano piegarsi al pizzo, il raid in cui è rimasta ferita anche una bambina di 10 anni, la camorra nel centro storico di Napoli continua a seminare terrore. Ieri, a 24 ore dalla sparatoria, i clan hanno bloccato i venditori africani. È accaduto nel rione duchesca. Gli stranieri sono stati allontanati. Alcune bancarelle rovesciate. Racconta oggi Antonio Di Costanzo su Repubblica Napoli:
Non ci sono bancarelle di ambulanti stranieri in via Annunziata. Né in piazzetta Mancini. Il giorno dopo la sparatoria in cui sono rimasti feriti tre senegalesi e una bimba di 10 anni, il commercio, abusivo o legale che sia, è bandito dalle strade della Duchesca. Due bancarelle sono rovesciate a terra: bloccano il passaggio come fossero barricate. Un’altra è sistemata all’ingresso di via Mancini. Il messaggio è chiaro: oggi non si lavora. Non è una serrata. È peggio. Chi detta legge con la violenza e le minacce in questo budello sofferente della città impedisce agli ambulanti di aprire le bancarelle. Stanno lì. Con i sacchi bianchi sulle spalle. Con i banchetti pieghevoli sotto braccio. E aspettano. Un ordine che non arriva. Anzi, i pochi che ci provano vengono allontanati dai “bianchi”. «Niente, piove e oggi non lavorano», dicono, mentendo, gli ambulanti italiani.
Nessuno lo ammette, ma basta farsi un giro per capire che la camorra ha vietato la ripresa del lavoro.
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Tra le stradine del mercato c’è poca voglia di parlare. I poliziotti promettono il loro impegno per difendere gli ambulanti. Ma la paura dei venditori è tanta. Lo scenario è surreale. Manca l’assalto alle bancarelle proprio in uno dei giorni in cui il mercato è più vivo. Scrive Paolo Barbuto sul Mattino di Napoli:
Tutta la zona della Duchesca da via Maddalena a via Annunziata passando per i vicoli che si snodano fino al rettifilo, è un deserto. Niente vociare di bancarellari, niente ressa di persone che cercano roba a poco prezzo e merce contraffatta, nessuna mamma col bimbo per la manina a dare uno sguardo alla bancarelle di giocattoli per capire quale sarà il dono che la Befana dovrà portare. Chi conosce la vita di questa piccola porzione di città sa perfettamente che il cinque gennaio è un giorno di estrema vitalità, di ressa e persone che danno l’assalto alle bancarelle a caccia degli ultimi regali per le feste. Stavolta, invece «la Maddalena» è silenziosa e solitaria. Il mercato non c’è: nessuna bancarella, nessun telo, nemmeno un singolo venditore ambulante, niente di niente. «È così per via del fatto che è successo ieri – dice una donna sull’uscio del suo negozio – le bancarelle non hanno proprio aperto oggi».
(Foto di copertina: un’immagine di via Annunziata da Google Street View)