Nelle mani dell’Isis fra Teletubbies e Game of Thrones
10/03/2015 di Redazione
Jihadi John avrebbe potuto decapitarlo come successo agli altri prigionieri americani e britannici caduti nelle mani dell’ISIS. Il giornalista francese Nicolas Henin è stato salvato dal riscatto pagato dal governo di Parigi, e ora racconta come è stata l’esperienza da ostaggio dell’ISIS e dei compagni di Jihadi John.
NELLE MANI DI JIHADI JOHN E DELL’ISIS –
Nicholas Henin è un reporter del quotidiano francese Le Point, che è stato rapito dai ribelli siriani e tenuto in ostaggio dall’ISIS per circa 10 mesi, dal giugno del 2013 fino all’aprile del 2014. Durante questo periodo Nicholas Henin è stato compagno di prigionia di James Foley, il primo americano decapitato da Jihadi John dopo che gli Stati Uniti hanno iniziato a bombardare l’ISIS in Iraq. Nicholas Henin ha temuto di far la stessa fine degli altri occidentali uccisi in modo barbaro da Jihadi John e dai suoi compagni terroristi, ma il governo di Parigi è riuscito a liberarlo pagando un riscatto milionario, di entità non conosciuta. Durante un’intervista alla BBC il giornalista francese ha raccontato cosa significhi aver vissuto per così tanto tempo nella paura di esser ucciso come Jihadi John. Henin ha spiegato però che l’errore più grande da compiere coi terroristi dell’ISIS è chiedere loro pietà, la cosa peggiore che si possa fare. “Quando sei un ostaggio, tu diventi una marionetta nelle mani dei tuoi sequestratori. Per questo è stato importante tenere i contatti con gli aguzzini dell’ISIS”.
TERRORISTI OCCIDENTALI –
Nicholas Henin ha rimarcato un aspetto spesso sottovalutato dei terroristi dell’ISIS, ovvero quanto i guerriglieri jihadisti siano figli della cultura occidentale che combattono con le armi. “Ho appreso come i miliziani dell’ISIS abbiano davvero poco a che fare con le culture locali, arabe e musulmane. Parlano le nostre lingue, guardano gli stessi film che vediamo noi”. Il giornalista francese ha raccontato come durante la sua prigionia abbia osservato i compari di Jihadi John guardare praticamente di tutto, da Teletubbies a Game of Thrones. Henin rimarca come i guerriglieri dell’ISIS sia un prodotto della nostra cultura, del nostro mondo. Quando parla dei suoi carcerieri il giornalista francese si riferisce evidentemente ai foreign fighters che come Jihadi John hanno abbandonato le loro vite occidentali per combattere la jihad prima in Siria e poi in Iraq. Per Henin i guerriglieri dell’ISIS sono uomini fragili, arrivati per aiutare i ribelli siriani. “ I loro reclutatori li hanno spinti a commettere crimini orribili, e poi sono stati incapaci di tornare indietro”, rimarca il reporter di Le Point. Il lato umano dei terroristi dell’ISIS guidati da Jihadi John osservato da Nicholas Henin non ha però impedito loro di commettere delitti efferati come le decapitazioni di James Foley, Alan Henning, Steven Sotloff e Peter Kassig.
Photocredit: REUTERS/SITE Intel Group via Reuters TV