Tutte le novità della guida Gambero Rosso 2018
25/10/2017 di Redazione
È stata presentata la guida Gambero Rosso 2018 Ristoranti d’Italia: quest’anno è record di “Tre Forchette”, sono nove in più rispetto al 2017 e il numero più alto si sempre. Crescono anche i locali premiati con i “Tre Gamberi”, il massimo riconoscimento assegnato alle trattorie italiane. Segno questo di quanto la tradizione in cucina resti sempre un ingrediente fondamentale.
Le nove nuove “tre forchette” della guida Gambero Rosso 2018 sono andate al ristorante Agli Amici dal 1887 di Udine, ad Atman a Villa Rospigliosi in Toscana, al locale di Enrico Bartolini dentro al museo Mudec di Milano, al ristorante Da Caino a Montemarano in Campania, al D’O dello chef Davide Oldani, al Duomo di Ragusa, al ristorante Imàgo dell’Hotel Hassler nella capitale, al Miramonti l’Altro nel bresciano e infine al Pagliaccio di Roma. I nove nuovi ingressi – spiegano i curatori della guida – danno più che mai l’idea della vitalità della nostra cucina, che vede in prima linea non solo giovani talenti ma anche ‘grandi vecchi’ capaci di regalare, grazie a fortunati o intelligenti ricambi generazionali, nuove emozioni.
NIKO ROMITO MIGLIOR CHEF DELLA GUIDA GAMBERO ROSSO 2018
Tra gli chef che hanno conquistato le “Tre Forchette”, il migliore per la guida Gambero Rosso 2018 è Niko Romito del ristorante Reale a Castel di Sangro, nel Parco Nazionale d’Abruzzo, gestito con la sorella Cristiana. Giovane cuoco autodidatta, 43 anni, conquistò le Tre stelle Michelin 2014, e ha scalato anche la World’s 50 Best Restaurants posizionandosi quest’anno alla 43/ma posizione.
I MIGLIORI RISTORANTI ITALIANI NELLA GUIDA GAMBERO ROSSO 2018
«La cucina italiana – sottolinea una nota del Gambero Rosso – è più matura più che mai. Con l’espansione dei social che permettono confronti velocissimi e forniscono agli utenti ‘servizi’ aggiornati in tempo reale, ma dall’altro mettono sul piatto il rischio di un’omologazione di format e ingredienti, i migliori esponenti del made in Italy fanno quadrato e mandano al mondo un messaggio chiarissimo. Non è più tempo di sterili esercizi di stile, trionfano concretezza e immediatezza di sapori. Si riparte dalla tradizione perché, se è vero che non c’è futuro senza contaminazione, scambio, confronto, è altrettanto certo che non c’è futuro senza tradizione e la grande esplosione dei ‘Tre Gamberi’, le trattorie custodi della sapienza familiare, lo conferma. Il territorio, dunque, come centro nevralgico del sistema, al cuore di tutto c’è l’ingrediente. È dalle radici che si riparte per disegnare il futuro. L’arma vincente è il perfetto mix fra tecnica e concretezza contadina».
La guida Gambero Rosso 2018 è caratterizzata anche da un’esplosione dei “Tre Gamberi”: quest’anno sono sette le trattorie premiate per la prima volta con il massimo riconoscimento. Tra i locali segnalati, ci sono anche i wine bar, che si riconoscono per le “Tre Bottiglie”, le birrerie, a cui vengono invece assegnati i “Tre Boccali”, e i ristoranti etnici, contraddistinti da i “Tre Mappamondi” e i bistrot, che prendono le “Tre Cocotte”.
Foto copertina: ANSA