Omar Mateen: il killer di Orlando si ubriacava al Pulse e utilizzava un’app per il gay dating
14/06/2016 di Redazione
Omar Mateen
utilizzava app per il gay dating e andava spesso al club Pulse, dove ha compiuto la più grave carneficina della storia americana recente. Il killer di Orlando, che ha dichiarato la sua affiliazione all’ISIS prima di uccidere 49 persone nel locale Lgbt, sembrava avere inclinazioni omosessuali, come testimoniato da diversi testimoni ai giornali americani.
OMAR MATEEN GAY
Omar Mateen odiava i gay. Così ha motivato suo padre, Seddique Mateen, la strage del Pulse commessa da suo figlio. Omar Mateen ha ucciso 49 persone in un club riservato principalmente ai gay, un locale che però anch’egli frequentava. Diversi giornali locali, come l’Orlando Sentinel, hanno raccolto testimonianze di alcune persone che hanno visto il killer al Pulse. Ty Smith, un ballerino del locale, ha confermato di aver visto Mateen almeno una dozzina di volte all’interno del club. Il sedicente terrorista dell’ISIS si sarebbe spesso appartato in solitudine, bevendo alcol e mostrandosi particolarmente ostile. In alcune occasioni è stato cacciato dal Pulse perchè ubriaco e rissoso, come ha raccontato Chris Callen, un dipendente del club assaltato.
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OMAR MATEEN GAY DATING
La costante frequentazione del Pulse non è l’unico aspetto che farebbe presupporre un’inclinazione omosessuale del killer di Orlando. Secondo il quotidiano Los Angeles Times Omar Mateen avrebbe regolarmente utilizzato app per il gay dating, come Jack’d e Grindr. Un testimone, Kevin West, ha raccontato al LA Times di aver più volte chattato con il killer di Orlando. La polizia della Florida così come l’Fbi avrebbero confermato l’esistenza del profilo di Mateen su Jack’d come su Grindr. L’utilizzo di applicazioni per il gay dating e la frequentazione del Pulse smentirebbero l’affiliazione all’ISIS del killer di Orlando. Finora la polizia federale Fbi non ha raccolto alcun indizio che collegherebbe Omar Mateen al più grande gruppo di terrorismo a livello mondiale. ISIS aveva rivendicato subito dopo la strage di Orlando l’attentato, definendo l’americano di origine afgane un valoroso combattente.