Palermo, il Truman Show di La Vardera: «Candidatura montata ad arte per girare un film»

Qualche indizio c’era già, bastava guardare i suoi manifesti elettorali. «Ismaele La Vardera, il sindaco. Dal 12 giugno». Quanto cinema c’è nella candidatura della giovane ex Iena, appoggiato in pompa magna da Matteo Salvini e da Giorgia Meloni? Molto di più di un semplice slogan da campagna. Sta succedendo di tutto a Palermo, all’indomani delle elezioni amministrative che hanno sancito la vittoria di Leoluca Orlando e il piazzamento al quarto posto (2,6%) dello stesso La Vardera.

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IL GRANDE INGANNO DI LA VARDERA

Da diverse testimonianze si apprende che tutta la campagna elettorale del 23enne sarebbe stata una grande montatura per ottenere materiale per girare un film sul malcostume della politica palermitana. Il bluff è stato svelato da Francesco Benigno, attore e attivista che si è impegnato a fondo nel sostenere La Vardera e che, ieri, ha avuto uno scontro fisico con lui: «A un certo punto mentre eravamo seduti Ismaele si è fatto serio e mi ha detto: ‘Francesco io non ho fatto questa campagna elettorale per diventare sindaco ma per fare un documentario e per fare conoscere a tutti la mala politica siciliana. Ho registrato tutti: Cuffaro, Miccichè. Li ho registrati a loro insaputa mentre dicono le peggio cose’».

La Vardera, nella sua corsa al comune di Palermo, è stato appoggiato anche da Noi con Salvini e da Fratelli d’Italia-An. Le segreterie dei due partiti, decisamente contrariate da quanto avvenuto nella città siciliana, stanno preparando in queste ore le azioni da portare avanti nei confronti dell’ex Iena. Il partito di Giorgia Meloni ha fatto sapere, attraverso una nota, che: «Pur non avendo nulla da temere dalla pubblicazione di qualsivoglia registrazione, Fratelli d’Italia reputa gravissimo l’avere carpito la fiducia dei dirigenti locali e nazionali e soprattutto degli elettori palermitani, ai quali lui e noi stessi ci siamo rivolti per avere il loro consenso. E pertanto si riserva al riguardo ogni azione opportuna a tutela dei propri elettori e del movimento».

L’intera campagna elettorale di La Vardera, che si è presentato come un volto nuovo, giovane, impegnato e desideroso di cambiamento, era stata impostata sullo stile del noto programma Mediaset Le Iene. Tante telecamere, tante inquadrature, qualche ripresa nascosta, tanta condivisione sui social network: La Vardera puntava su questo per una campagna elettorale 2.0 in cui tutti, i palermitani in primis, avevano creduto. Difficile, in un contesto del genere, distinguere la realtà dalla finzione. Il Grande Fratello ha colpito.

 

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