Così Paola Muraro lavorava per l’ex ad di Ama coinvolto in Mafia Capitale. Panzironi all’assessora: «Pronto ad assumerti»
08/08/2016 di Redazione
L’assessore 5 stelle Paola Muraro sarebbe stata pronta per esser assunta dall’ex ad dell’Ama, coinvolto in Mafia Capitale. Repubblica Roma parla delle garanzie ricevute:
Tra stipendio raddoppiato e incarichi, l’asse Muraro-Panzironi è ormai un dato di
fatto. Un’alleanza consolidata negli anni con l’attuale assessora all’Ambiente in cui “Franco” (così lo chiamava il ras delle coop Buzzi) era ai vertici Ama, e proseguita anche quando fu sostituito da Giovanni Fiscon.
Ed è proprio dalla scrivania di un’altra azienda del Comune, la Roma Multiservizi, che Panzironi continua a dare incarichi alla storica consulente della municipalizzata
e a confrontarsi con lei su come spendere soldi. A lei affida, ad esempio, la gestione
dell’apertura di un impianto a Trento. È lei che va dal legale dell’imprenditore dell’impianto di smaltimento rifiuti che aprirà a Trento: consulenze extra
dunque, a spese di Ama.(…)Il 24 ottobre del 2013 Panzironi contatta l’ex consulente Ama e le chiede se ha incontrato il Commissario che dovrebbe dare l’ok per l’impianto da fare a Trento e da affidare all’imprenditore Alessandro Falez, della società “Gemma”. «La donna dice di sì — scrivono i carabinieri della II sezione del Ros — e gli dice: “Abbiamo riguardato i suoi poteri e lui ha effettivamente un percorso privilegiato per impianti che trattano frazione organica da raccolta differenziata». Aggiungendo che «sulla raccolta differenziata dell’organico “lui” agevola (verosimilmente il Commissario, ndr)». Conclude infine dicendo che la cosa è positiva e a quell’incontro dovrebbe esserci, in via informale, anche Fiscon.
Il giorno successivo «Panzironi dice alla Muraro che le ha inviato dei riferimenti perché sono usciti dei fondi stanziati dalla Regione pari a 50 milioni e vedere se possono essere utilizzati».
La regione è il Trentino Alto Adige e l’ex ad Ama ha fiutato un affare. A lei si chiedono lumi su come poterli gestire. Siamo al 6 novembre quando
«Paola Muraro e Franco Panzironi parlano del progetto sull’impianto di trattamento rifiuti (di Trento) — questo si legge nell’ordinanza di Mafia capitale — Panzironi riferisce che sarà l’amministratore delegato della società che gestirà l’impianto e prospetta alla donna la possibilità di assumerla in qualità di tecnico all’interno della nascitura società».
A gestire tutta la partita per conto di Panzironi è proprio la Muraro. Che l’8 novembre, dopo aver presenziato a un incontro nello studio del legale di Falez in via della Conciliazione a Roma è pronta a partire per il Trentino.
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PAOLA MURARO: L’IPOTESI DI AVVISO DI GARANZIA PER TUTELARLA
Intanto il Corriere della Sera ipotizza un avviso di garanzia “cautelativo” per l’assessora e il Messaggero riporta il malumore degli altri assessori che vorrebbero boicottare il consiglio comunale straordinario di mercoledì sui rifiuti a Roma:
Ecco quanto riporta il Corriere:
Tre filoni di indagine aperti e la sensazione che la posizione giudiziaria di Paola Muraro potrebbe cambiare entro qualche settimana. Se non addirittura prima. Perché sono numerosi i dubbi e i sospetti che la Procura di Roma dovrà chiarire concedendo all’assessore all’Ambiente del Campidoglio la facoltà di difendersi. Dunque, non potrà essere chiamata come testimone a riferire su quella gestione della spazzatura che, come consulente dell’Ama, ha seguito al fianco degli ex vertici Franco Panzironi e Giovanni Fiscon, entrambi ora imputati nel processo di Mafia Capitale (…) Tre sono le domande alle quali l’assessora dovrà rispondere: qual era il suo rapporto con gli ex vertici poi risultati in combutta con Salvatore Buzzi; in che modo arrivò ad ottenere quella funzione così strategica per l’azienda? Ci fu un’effettiva vigilanza sull’attività di Cerroni?
Prima di porre questi quesiti, i pm stanno già rileggendo le telefonate inserite nel fascicolo di Mafia capitale proprio tra Muraro e Buzzi.
PAOLA MURARO: I MALUMORI DEI COLLEGHI IN GIUNTA
Il Messaggero riporta invece i malumori in giunta Raggi. In vista del consiglio straordinario sui rifiuti a Roma spunta l’ipotesi sabotaggio:
Non era così che immaginavano la loro avventura nel primo governo pentastellato della Capitale. “Quando ti succede una cosa del genere, non dovresti uscire di casa per tre mesi. Altro che restare in giunta”, si sfoga un assessore di Virginia Raggi appena sente il nome della collega, titolare dell’Ambiente. “Sapevamo che era stata consulente per qualche anno con l’Ama, ma tante cose sono venute fuori solo adesso. E l’impatto sull’immagine di tutta la giunta è micidiale, pensate alle telefonate con Buzzi…”. (…) Ecco perché nel Consiglio comunale straordinario sui rifiuti, che è stato convocato per dopodomani, sui banchi della giunta rischiano di esserci diversi posti vuoti.
Ci sono già alcuni nomi pronti a sostituire la titolare dell’Ambiente capitolino qualora fosse necessario. Oggi Raggi incontrerà Muraro per chiarire ancora di più la sua posizione.
(in copertina foto ANSA/ANGELO CARCONI)