Piacenza: il cinghiale Agostino poteva esser salvato (gratis). E ora l’ex sindaco rischia una denuncia
26/06/2017 di Stefania Carboni
Agostino era un grosso cinghiale che, per errore, è entrato nel parco della Galleana, spazio verde nella periferia sudovest di Piacenza. E l’uso di “era” è d’obbligo perché Agostino, battezzato così sia da animalisti che piacentini, è stato abbattuto due giorni fa. Per diversi giorni l’animale ha regnato nell’oasi di verde dei piacentini (un po’ trascurata negli ultimi anni a dire il vero). E ha diviso la città: tra chi simpatizzava per lui e chi invece voleva abbatterlo per riprendersi in tutta sicurezza i giardini. La sua presenza ha fatto chiudere il parco per giorni. Tanto che l’imprendibile Agostino e i tentativi falliti della sua cattura erano diventati spesso motivo di scherno sull’amministrazione comunale. La morte del cinghiale però è una morte assurda. Perché poteva esser evitata. Gli animalisti si erano già fatti carico della sedazione del grande animale e del trasporto nel centro di recupero per animali selvatici “Il Pettirosso” di Modena. Era tutto organizzato. C’era già l’accordo con le istituzioni. Invece no. Agostino è stato abbattuto all’insaputa di chi era pronto per sedarlo e trasportarlo fuori dal parco. La squadra de “Il Pettirosso”, che stava raggiungendo la zona per sedare l’animale, è stata informata dell’abbattimento da parte dei giornalisti.
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Dai primi avvistamenti del cinghiale il parco era stato chiuso e l’amministrazione comunale, coadiuvata dalla Polizia Provinciale, rappresentata dalla Dottoressa Annamaria Olati, ha spesso visto come soluzione possibile l’abbattimento. Sono però numerose le testimonianze di cittadini che attestano la non aggressività e non pericolosità di Agostino. La sua morte è una sconfitta della giunta uscente per due motivi: non solo perché poteva esser evitata ma sopratutto perché l’operazione decisa nel tavolo in Comune era totalmente a carico delle associazioni animaliste. Dichiara un portavoce di META che rappresenta tutti gli animalisti coinvolti nel caso di Agostino: «Venerdì 22 giugno abbiamo cercato di metterci in contatto telefonico con l’Amministrazione Comunale e soprattutto con Maria Grazia Granada, responsabile del Parco della Galleana, così come con gli altri rappresentanti dell’amministrazione comunale facenti parte del tavolo tecnico. Ci siamo allarmati e insospettiti nel vedere come si negassero e non rispondessero alle nostre ripetute chiamate. Abbiamo avvisato “Il Pettirosso” che ci ha confermato di essere pronto per le operazioni di recupero stabilite per il pomeriggio».
«I nuclei intervenuti (polizia provinciale, forestale ecc.) – spiegano – per giustificare l’abbattimento riportano inverosimilmente che l’animale avrebbe caricato il personale intervenuto all’ennesima dose di narcotico, come se non fosse in ogni caso previsto, secondo la loro soluzione, l’abbattimento dell’animale in seguito a narcosi».
CINGHIALE AGOSTINO: IL DEPUTATO M5S BERNINI «VALUTO ESTREMI PER UNA DENUNCIA»
Cosa rischia l’amministrazione uscente? Paolo Bernini, deputato del Movimento 5 stelle non ci sta: «È un gesto incomprensibile e immotivato. Ho chiesto quindi spiegazioni al sindaco con formale richiesta di accesso agli atti, circa l’iter seguito per i dovuti tentativi di l’allontanamento dell’animale e di dissuasione. È bene ricordare che la fauna selvatica appartiene al patrimonio indisponibile dello Stato, ragion per cui, un’azione del genere contrasterebbe con gli interessi della collettività tutta. Ed inoltre, l’art. 544 bis del codice penale punisce chiunque per crudeltà o senza necessità cagiona la morte di un animale. Ergo, qualora la notizia dovesse aver riscontri, valuterò gli estremi per sporgere denuncia contro i mandanti e gli esecutori materiali di questa uccisione tanto inutile quanto incivile». «La situazione – ha sottolineato il 5 stelle – sembrava quindi risolta positivamente, a dimostrazione che, grazie, alla collaborazione tra enti locali e volontari sarebbe stato possibile salvare la vita all’animale. Purtroppo gli animalisti mi han fatto sapere che inspiegabilmente, e a loro insaputa, nella giornata di ieri si sarebbe proceduto con l’uccisione dell’animale. Qualora ciò corrispondesse a vero, si tratterebbe di un atto ignobile e illegale, non solo contro l’animale ma anche di chi ha cuore il rispetto per la vita». Qui sotto l’ultima corsa di Agostino:
(in copertina foto di repertorio Ansa, Lino Mirgeler/dpa)