La lettera di Pietro Maso a Manuel Foffo: «Capisco perché volevi uccidere tuo padre»
16/04/2016 di Redazione
Pietro Maso, il killer veneto che il 17 aprile 1991 uccise i genitori, scrive a Manuel Foffo: «Capisco perché volevi uccidere tuo padre: non ti biasimo, io sono stato peggiore di te». La lettera integrale è su Il Giornale, ed è analizzata su Il Corriere:
«Caro Manuel, se me lo permetti mi rivolgo a te con un confidenziale tu… Sono Pietro Maso, il mostro, colui che molti anni fa uccise i genitori senza alcun tentennamento». Il killer scrive al killer. Il mittente è, appunto, Pietro Maso, autore di uno dei più efferati delitti degli anni Novanta: l’uccisione del padre e della madre, picchiati assieme a dei complici, con spranghe, soffocati, colpiti con dei calci. Uno solo il movente: prendere loro i soldi, poter fare la bella vita, comprando magari una Lancia Delta integrale. Destinatario: Manuel Foffo, il giovane della Roma bene che il 4 marzo ha ucciso l’amico Luca Varani. Movente oscuro. Di certo c’è solo il sadismo e le torture feroci condotte al termine di un festino con sesso e droga. «Credo di essere tra i pochi a comprendere i terribili momenti che stai vivendo… Non posso biasimarti per quello che hai fatto. Io sono stato peggiore di te, ma posso capire perché volevi ammazzare tuo padre».
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Maso si trova in Trentino, ospite di una comunità di recupero dove cerca di guarire dalla dipendenza della cocaina. Conclude così la sua lettera:
«Perché ho pensato di scriverti? Per egoismo. Aiutarti mi fa sentire finalmente migliore e mi aiuta a sconfiggere i fantasmi che alimentano i mie sensi di colpa». C’è una specie di previsione: tra un «quarto di secolo» – Maso dettaglia proprio di questo lasso di tempo – «non ti illudere che sarai accettato o accolto. Pure a fine corsa resterai la bestia feroce da escludere. Succede anche a me». Il consiglio finale che arriva è questo: «Avrai bisogno di tanti libri. Te ne regalo uno, quello che ho scritto quando sono tornato libero. Se può aiutarti, scrivimi e ti risponderò. Se non altro potrò darti qualche consiglio di vita vissuta». Ma appunto: parole per Varani in questa lettera no, non se ne leggono.
(foto copertina ANSA)