Praticanti legali: la schiavitù della fedeltà, dopo il giuramento all’Ordine

Oppure c’è chi segue la carriera accademica, la ricerca, perché no; e poi ci sono le ultracaste come i notai e i magistrati (sì, pur’essa un ultracasta: anche se c’è il concorso è comunque difficilissimo). Una occasione interessante è offerta dalla scuola di specializzazione per professioni legali: c’è un primo anno che è comune a tutti gli indirizzi, mentre il secondo anno è indirizzato per carriera. Ma se decidi di fare la scuola fai meno pratica a studio, e questo è un problema anche a livello economico: nessuno studio ti pagherà un rimborso mentre fai anche la scuola. Lo studio che ti consente di fare pratica e scuola contemporaneamente è un luogo che sostanzialmente ti sfrutta, e finisci per fare due cose male; poi c’è la carriera diplomatica, ma è un delirio, ancora più assurda; e poi c’è il rispettabilissimo pubblico impiego che, dopo settimane di pratica, diventa quasi un sogno: mettere i timbri dalle 9 alle 11, perché no?! Tutto sommato Giurisprudenza in effetti ti offre molte strade: ci sono poi le aziende private. Ma è un po’ diverso, il discorso per questo caso. I privati possono anche assumere, ma più o meno sei uno smistacarte negli uffici legali delle aziende, arriva il reclamo e tu lo indirizzi all’ufficio di competenza, penale, amministrativo, etc.

Benissimo, siamo laureati e vogliamo fare gli avvocati. Che facciamo? Come ci muoviamo?

Laurearsi diventa anche una fretta: per fare l’esame di stato come avvocato due anni dopo ti devi iscrivere entro il 10 novembre al registro praticanti. Quindi bisogna laurearsi in tempo utile per quel termine. Ma non solo: per iscriversi al registro praticanti bisogna trovarsi un dominus: e perché mai l’ordinamento vuole questo? Per questioni amministrative? Per incentivare l’omossessualità? No, è una questione di vassallaggio mascherato, da botteghe del 1500: tu stai a bottega da un tale che si presume essere bravo. Lui si chiama veramente dominus eh, c’è sui moduli, non è un termine da giuristi che se la tirano, è il nome ufficiale: dominus. La sua funzione sarebbe quella di traghettarti in questi due anni trasmettendo tuta la sua conoscenza sia in termini pratici – vita quotidiana, appuntamenti, tempi, luoghi, termini – e anche a livello teorico, così scrivere pareri, atti, memorie, documentarti, approfondire e così via.

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