Praticanti legali: la schiavitù della fedeltà, dopo il giuramento all’Ordine

Essendo la pratica funzionale all’esame di stato, dovrebbe prepararti ad un approdo del genere. Servono 2 anni di pratica per fare l’esame, divisi in 4 semestri. Per aver adempiuto al semestre bisogna dimostrare di avere all’attivo: 20 udienze, 6 atti, aver redatto 4 relazioni su questioni giuridiche di particolare interesse, tutto allegato nell’apposito libretto che ti consegna l’ordine. Il fatto che molti vadano a fare la scuola delle professioni legali è sintomo già di una disfunzione in questo senso, dovrebbe bastare la pratica. In ogni caso, come troviamo un dominus? Bisogna essere chiari: solo tramite raccomandazioni e contatti informali. Conosco uno, oppure: zia, ti ricordi di quel tizio, lo chiami per favore, eccetera. Non è una cosa generalizzabile, comunque, ci sono anche quelli che fanno anche colloqui, qualcuno risponde ad annunci letti in giro. Cioè il fatto della raccomandazione va contestualizzato. Il punto è che un dominus non ti prende se non ha informazioni su di te. E ovviamente la conoscenza ti fa solo ottenere un colloquio: solo se sei il figlio del cliente più danaroso, è possibile che ti prenda a scatola chiusa. E non bisogna pensare che poi tutti quelli che fanno il colloquio, anche se scarsi ma ben raccomandati, hanno il posto assicurato: in ogni caso il praticante viene preso se è più o meno capace, se fa una buona impressione, anche perché le responsabilità del praticante sono tante e non è mica uno scherzo: si tratta di stare nei termini processuali, hai la responsabilità di notificare atti entro il tempo, cose delicate insomma. E la conclusione è che alla fine quasi nessuno non trova uno studio, perché tanto il praticante lavora gratis, tu stai offrendo lavoro gratuito: chi direbbe di no? Il punto non è lavorare presso uno studio, il punto è trovare uno studio di qualità in cui fare la pratica. Bisogna imbroccare bene, anche perché gli avvocati soprattutto a Roma sono iper-specializzati. Il che comporta che tu ti debba trovare uno studio che ti possa stimolare, ti deve piacere quello che fai perché sennò impazzisci, lasci perdere e fai altro. Anche perché per loro è sfruttamento, che gliene importa della tua ipotetica passione, non è che stanno lì a stimolarti.

Va bene, abbiamo trovato questo strano dominus. Ora che facciamo?

Con il dominus possiamo avere il nostro bravo tesserino dell’ordine degli avvocati di Roma. Con il nostro tesserino ora abbiamo un sacco di vantaggi: accediamo sostanzialmente alla fotocopiatrice del tribunale, che tanto è senza carta. Oppure possiamo entrare in Cassazione senza prendere il pass, ma tanto in Cassazione si va solo alla posta, peraltro fantasticamente efficiente. Il tesserino è l’iscrizione al sindacato schiavi, niente più niente meno. Ogni 6 mesi il libretto va consegnato all’ufficio dell’ordine con tutti gli adempimenti dimostrabili; trascorso il primo anno di pratica si scrive una relazione e si fa, udite udite, il giuramento di fedeltà all’alta professione e all’alta dignità della vita forense. Giuri, diventi praticante abilitato e paghi 400 euro: e il praticante abilitato può seguire per conto suo cause inferiori per valore ai 25mila euro, il che non è neanche pochissimo.

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