“Il Vaticano non capisce che il sesso realizza spiritualmente più che dire Messa”

05/04/2011 di Dario Ferri

Alcuni sacerdoti raccontano perché hanno preferito l’amore di una compagna al celibato imposto dalla Chiesa

Nella Chiesa cattolica vige una regola millenaria che vieta agli uomini che diffondono la parola di Dio di avere una compagna. L’istinto all’amore viene così represso formalmente, anche se nella realtà numerosi sacerdoti sono stati coinvolti in casi che hanno rivelato la loro vita sessuale. L’ipocrisia regna sovrana su questo tema, e il quotidiano svizzero Le Matin ha colto la pubblicazione di un libro, ideato da un prete, che tratta l’argomento del celibato dei sacerdoti per svelare storie e persone che mostrano quanto l’apparenza sia lontana dalla realtà.

MILLE ANNI DI CELIBATO – Nella Chiesa cattolica un sacerdote non può amare Dio e una femmina allo stesso tempo da quasi mille anni. La regola del celibato per i sacerdoti è entrata in vigore nel 1139 e da allora non è mai stata cambiata. Nella pratica però ci sono un discreto numero di eccezioni, come racconta il sito de Le Matin. Circa 500 preti in Svizzera hanno una compagna fissa secondo i dati di Zöfra, l’associazione delle donne degli uomini in tonaca nera. Recentemente si sono verificati alcuni casi che hanno dimostrato la presenza di questo fenomeno. Due settimane fa in un piccolo paese del Canton San Gallo il prete Niklaus Popp ha annunciato ai suoi parrocchiani l’abbandono dell’abito talare per diventare padre. A Zurigo invece un altro sacerdote,  Pius Blättler ,a fine febbraio ha annunciato le dimissioni per la nascita del suo primo bambino, dopo anni di doppia vita. In Francia, il 19 gennaio, Padre Viret abbandonava la sua funzione di sacerdote per ragioni affettive.

PRETE, AMANTE DISCRETO – Il tema del celibato ritorna così nel dibattito pubblico. “Prete, e dopo” un libro di testimonianze di ex sacerdoti ed altri ancora invece in attività, uscirà a inizio giugno nelle Edizioni Saint-Augustin. “Questa volta le cose si muovono”, si felicita Gabriela Friedli, la presidente di Zöfra. “Prendete per esempio il caso di Pius Blättler, prima sarebbe stato allontanato in sole 24 ore, mentre ora il vescovo gli ha concesso di rimanere in carica fino all’estate. Dopo le dimissioni del prete di Gossau, Niklaus Popp,  il vescovo di San Gallo ha espresso il desiderio di un ammorbidimento del celibato dei preti. La militante di Zöfra denuncia però l’ipocrisia di una Chiesa “dove è più facile essere omosessuale o pedofilo piuttosto che avere una compagna accanto”. Quelli che scelgono di avere una relazione amorosa rimanendo sacerdoti devono avere un basso profilo. Per esempio Le Matin scrive come un prete romando da anni viva insieme alla sua donna,tutti i suoi parrocchiani lo sanno e approvano, e anche la gerarchia ne è al corrente. Nel 2007 secondo un sondaggio l’81% dei cattolici si dichiarava favorevole al matrimonio dei sacerdoti. Anche i vescovi svizzeri si sono dichiarati in favore della fine del celibato. Nel 2010 una petizione lanciata in seno alla Chiesa aveva raccolto più di duemila firme, e l’approvazione del presidente della conferenza episcopale elvetica, CES.  “Monsignor Brunner ci aveva risposto che la CES si sarebbe preoccupata di far evolvere le condizioni per l’accesso al sacerdozio, e che la petizione avrebbe trovato una risposta in tempi brevi”, rimarca Jean-Pierre Bendit, il fedele cattolico che ha lanciato la raccolta firme.

LA COLPA DI BENEDETTO XVI – Secondo molti osservatori la responsabilità principale della non discussione sulla fine del celibato apparterebbe all’attuale Papa, Benedetto XVI, che nel 2005 scriveva. “Il celibato sacerdotale è una grande benedizione per la Chiesa e per la società. Confermo il suo carattere obbligatorio”. La maggioranza dei giovani preti approva. “Il ruolo del prete è talmente cambiato che queste persone risolvono il loro problema di identità aggrappandosi alle tradizioni, in particolare al celibato” rimarca Michel Salamolar, un sacerdote vallesano di 68 anni. Secondo questa tonaca, che ha avuto l’idea del libro “Prete, e poi…”, è convinto che prima o poi arriverà la scelta del celibato. Ci saranno due tipi di prete, gli sposati e quelli celibi, e non avranno le stesse responsabilità. Questo modello funziona già nelle comunità ortodosse. E alcuni di queste sono già sotto l’autorità papale, ulteriore testimonianza che questo modello potrebbe essere esteso, sottolinea il curato elvetico.

“LA CHIESA MI RIFIUTA PERCHE’ MI SON SPOSATO” – Gerald Theler 63 anni, è stato prete dal 1974 al 1985 e poi si è dimesso dal sacerdozio per sposarsi con Marceline. Ha avuto due figli, che ora hanno 22 e 19 anni. “Con Marceline ho scoperto il volto della santità che avevo rifiutato di vedere”, rimarca. Ogni qual volta torna a Isérables tutti lo salutano come una volta “Buon giorno parroco!”. Venticinque anni fa ha lasciato però il paesino dove viveva come prete, per trasferirsi senza tonaca a Ginevra. L’allergia al dogmatismo e la psicanalisi gli hanno fatto capire che non poteva vivere senza una donna. L’amore l’ha trovato nelle braccia di Marceline, e fuori dalla Chiesa. “Non ho nessun rimpianto”. Lo shock è stato terribile. Il vescovo gli aveva negato il commiato ai parrocchiani, era finito disoccupato ma grazie a Marceline la sua vita è diventata felice in modo pieno. I loro figli non sono stati battezzati, perché la Chiesa non accetta più Gerard e la sua famiglia tra i suoi fedeli. “Spero che le cose possano cambiare, le rivoluzioni arrivano all’improvviso, guardate i Paesi arabi”.

“IN VATICANO LA GERONTOCRAZIA E’ OTTUSA” – Maxime Morand ha 58 anni ed è stato un sacerdote tra il 1981 e il 1986. Ora è responsabile delle risorse umane in un’azienda ed è sposato con Caroline, con la quale ha due figli di 15 e 17 anni. “La sessualità aiuta a realizzarsi spiritualmente”. Quando era prete a Nendaz, nel Vallese, Maxime Morand pensava continuamente alle donne. Ora invece, dopo il lavoro nelle HR in una banca privata, il suo desiderio maggiore da pensionato sarebbe capire la leadership di Gesù Cristo. La transizione tra queste due vite è stata assicurata da Bernardette. “E’ una magnifica sommelière, mi ha scongelato ed è diventata mia moglie”. Prima del matrimonio, ha vissuto due anni di amore nascosto e sacerdozio. “ Ho scelto di vivere veramente abbandonando la tonaca”. Trovando un posto al Credite Suisse Maxime decide di lasciare il sacerdozio. “Ero deluso dalla Chiesa e innamorato della vita”. Ma la fede non l’ha mai abbandonato, sia quando ha divorziato la prima volta perché la sua compagna aveva trovato un altro sia quando la sua seconda moglie è morta. Grazie all’incontro con Bernardette ha avuto due figli. “La gerontocrazia in Vaticano non vuole capire che fare l’amore è un mezzo per realizzarsi spiritualmente”, si lamenta Maxime Morand. “Scelgono dei vescovi timorosi per evitare che le cose cambino”.

“DIO NON E’ GELOSO SE FACCIO L’AMORE” – Jacques Perroux ha 79 anni ed è stato sacerdote tra il 1956 e il 1969. Ora è pensionato. Sposato a Mado, è padre di due figli ed è diventato per la prima volta nonno da poco. “Dio non è geloso del mio amore per Mado”. “Avevo una vocazione al sacerdozio ma non al celibato, una promessa estorta. Jacques Perroux è rimasto un prete casto per 12 anni, prima di incontrare la sua Mado. L’anziano sacerdote non ha alcun rimpiato per la Chiesa e ancora meno per i due figli avuti. “ Quando un sacedote ha una donna, smette di funzionare, ci dicevano in seminario. A me è successo l’inverso. Facevo l’amore con Mado e non mi sentivo in colpa, sentivo che Dio non era geloso.” Dopo tre anni di clandestinità la coppia si vuole liberare. I parrocchiani sembrano accettare la situazione, finchè arriva una lettera anonima. E dall’oggi al domani Jacques deve lasciare la Chiesa. “Pensavo di tornare sacerdote in cinque anni, e invece non è stato possibile. Giovanni XXIII aveva aperto porte che i suoi successori poi hanno chiuso”. Las sua compagna incolpa le gerarchie. “Il Vaticano è un ricovero di nonnini ipocriti spaventati dalla sessualità”. Lei e suo marito sono convinti che non vedranno abolito il celibato durante la loro vita. “Perché ciò accada, bisognerebbe che un vescovo ordini prete un uomo sposato. Succederà solo quando non ci sarà più un prete nelle parrocchie!”

Share this article