Prevenire l’HIV: arriva il camper tra piazze e discoteche
03/04/2017 di Redazione
Come avvicinare i giovani ai temi della sensibilizzazione e dell’informazione sulle Infezioni Sessualmente Trasmissibili (IST)? È il quesito che da tempo si è posto l’Arcigay di Palermo e che ha trovato una risposta lanciando il progetto “PrevenGo”. Attraverso il generoso finanziamento della Fondazione “Con il Sud”, è stato commissionato un camper che ha l’ambizione di essere un vero e proprio ambulatorio mobile. In vista dell’estate, di fatto, saranno programmate una serie di tappe sulle province di Palermo, Trapani e Agrigento, il cui tour avrà la durata complessiva di un anno. A bordo si alterneranno personale medico, componenti dell’Arcigay palermitano e volontari, i quali sosteranno nei luoghi istituzionali e non di maggiore presenza giovanile: a partire dalle scuole alle università, per poi passare per piazze e discoteche. Insomma, una campagna di ampio respiro che non trascurerà nemmeno i territori a rischio di marginalizzazione, come luoghi di battuage o prostituzione.
I NUMERI DELLA CAMPAGNA
Un camper, 3.000 test a risposta rapida, 250 volontari, 4 sportelli di ascolto e 5.000 utenti e 3 province siciliane: così ambizioso è il progetto in cantiere che vedrà a breve le prime soste. Intanto anche altre iniziative accompagneranno l’impresa on the road: quattro sportelli di ascolto, informazione, screening e accoglienza saranno allestiti presso l’Università di Palermo e nei locali della sede cittadina dell’Arcigay, in via Rosa alla Gioiamia, le cui funzioni saranno diverse: la prevenzione delle IST, la lotta allo stigma delle persone positive al virus HIV, ascoltare e sostenere le persone LGBT italiane e straniere, contribuire a combattere l’omofobia, il razzismo e la tratta legata al giro della prostituzione.
UNO STEP PER SCONGIURARE L’HIV
Saranno poco più di tremila i test capillari a risposta rapida COMBO: basta un semplice prelievo di poche gocce di sangue da un dito per registrare la presenza di anticorpi contro HIV, HCV e sifilide. Tale tipologia volta alla prevenzione contribuisce a diminuire il timore nei confronti degli ambienti ospedalieri ed aumenta l’accessibilità alle cure di chi non ha mai effettuato alcuna analisi e non è a conoscenza del proprio status sierologico.
(credits foto ANSA/© Stringer/Xinhua via ZUMA Wire)