Primarie Usa 206: tutti i momenti più imbarazzanti di Donald Trump

01/03/2016 di Redazione

Primarie Usa 2016 Donald Trump

, Donald Trump arriva al Super Tuesday di martedì marzo da chiaro favorito per la nomination repubblicana alle primarie di Usa 2016. Il miliardario di NYC ha finora vinto tre delle quattro elezioni delle primarie Gop per la candidatura a presidente degli Stati Uniti, grazie a una mobilitazione record di elettori conquistati dal suo messaggio anti establishment e spesso provocatorio. Ecco i momenti più imbarazzanti della campagna di Donald Trump.

    • Messicani stupratori. In un’intervista con CNN concessa subita dopo l’annuncio della sua candidatura Donald Trump definisce stupratori i migranti provenienti dal Messico, creando un’enorme polemica sulla stampa che porta diverse aziende a recidere i suoi legami con le attività del miliardario di NYC. Quando il Messico ci manda i suoi cittadini, non sono certo i migliori di quel Paese, loro non te li mandano. Ci spediscono persone che hanno molti problemi, e così li portano da noi. Portano droga, crimine. Sono stupratori. E alcuni, credo, sono stupratori.
    • Il muro con il Messico. Una delle promesse chiave della campagna di Donald Trump è il muro da erigere ai confini con il Messico per fermare l’immigrazione irregolare. La proposta è stata ripetuta più volte, e rimarcata tra gli applausi scroscianti dei suoi sostenitori a ogni discorso successivo alla vittoria delle primarie. L’ex presidente del Messico Vicente Fox ha definito Donald Trump un razzista per la sua idea di costruire un muro lungo tutto il confine con il Messico, fiumi a parte.
    • Divieto di ingresso ai musulmani. In seguito alle stragi di Parigi e di San Bernardino commesse Donald Trump propone di vietare l’ingresso negli Stati Uniti a tutti i musulmani fino a che non sarà fatta chiarezza sul legame tra la religione islamica e il terrorismo. Idea condannata da tutti i candidati repubblicani ma apprezzata da una maggioranza di elettori, almeno secondo gli exit poll.
    • Scontro con il Papa. Donald Trump ha litigato con Papa Francesco, che aveva evidenziato come chi proponga muri non sia un cristiano. Il miliardario di NYC gli ha risposto duramente, sottolineando come se ISIS attaccasse il Vaticano il pontefice auspicherebbe Donald Trump presidente. Dopo la prima risposta polemica il candidato repubblicano ha poi corretto il tiro, rimarcando il suo apprezzamento per Francesco.

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  • La citazione di Mussolini. Su Twitter, subendo uno scherzo di Gawker, Donald Trump ha ritwittato una frase di Benito Mussolini: meglio un giorno da leone che cento da pecore. Il miliardario di NYC ha rimarcato di trovare interessante questa citazione, anche se proviene da un dittatore fascista.
  • L’appoggio del razzista David Duke. David Duke, ex leader del Ku Klux Klan e noto suprematista bianco, ha dichiarato di votare Donald Trump. Il miliardario di NYC ha prima rifiutato di sconfessarlo, per poi tornare sui suoi passi vista l’eco negativa suscitata.
  • Sarah Palin. Donald Trump ha ricevuto l’endorsement di Sarah Palin prima dei cacucus dell’Iowa. L’ex candidata alla vice presidenza con John McCain è considerata ormai come un personaggio di spettacolo più che una politica negli Stati Uniti, e nel suo comizio ha rimarcato come Donald Trump prenderebbe a calci l’ISIS.
  • Spari in pubblico. In un commento sulla convinzione dei suoi elettori, Donald Trump ha dichiarato che anche se sparasse in pubblico non perderebbe voti.
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