La Prossima Roma: Rutelli studia da king maker, sarà il nuovo Bettini?
29/11/2015 di Marco Esposito
Fossimo negli anni ’90 non ci sarebbe neanche più bisogno di cercarlo un candidato sindaco per Roma. A disposizione ce ne sarebbe uno che conosce molto bene la città, pieno di passione politica, in grado di mettere insieme vari mondi: imprenditoriali, politici, civici. Ovviamente il candidato in questione si chiamerebbe Francesco Rutelli, che però il sindaco di Roma lo ha già fatto per due volte negli anni ’90.
Ma soprattutto siamo nel 2015, e la sconfitta di Ruttelli contro Alemanno nel 2008 costituisce un precedente oltre il quale non si può andare. E il primo a saperlo è proprio l’ex leader della Margherita che, proprio in una lunga intervista a Giornalettismo, aveva confessato quanto quella scelta fosse stata un errore.
Oggi Francesco Rutelli studia da king maker. E la giornata de La Prossima Roma ne è una conferma. E’ Rutelli – approfittando dell’immobilismo del PD – a far ripartire una discussione su Roma città, su come rimetterla in moto, su come porla nuovamente al centro del Paese. E tutti sono venuti a fare capolino al centro congressi RomaEventi: politici, imprenditori, associazioni di categoria, esponenti della società civile, aspiranti candidati, parlamentari romani. Tutti. Ci sono, tra gli altri, Stefano Fassina, il prefetto Gabrielli, Lorenza Bonaccorsi, David Sassoli, Marco Causi, Alfio Marchini, Paolo Cento, Luciano Nobili, Massimo Wertmüller, Walter Tocci (ed altri che avremmo preferito non vedere come Riccardo Milana, già segretario della Margherita Roma quando tra i tesserati di DL c’erano più morti che vivi).
Comunque la scommessa di Rutelli è vinta: ottiene due risultati importanti. Il primo è rientrare dalla porta principale nel centrosinistra, e tornare ad essere un punto di riferimento importante del centrosinistra romano, sostituendosi addirittura al PD nel ruolo di discussione e di incontro di realtà importanti della città. Solo tre anni fa, dopo il caso Lusi, Rutelli era una sorta di reietto del centrosinistra. Oggi ci rientra con tutti gli onori del caso.
Il secondo risultato ottenuto è una vittoria personale: oggi Rutelli, pur con qualche capello in bianco in più e con una platea di fan più attempati di un tempo, si candida ad essere il nuovo Goffredo Bettini; ovvero colui che riesce a tenere insime le varie anime di Roma: quella politica, quella imprenditoriale, quella civica, e quella cattolica. Una capacità non trascurabile, soprattutto ora che i partiti, Pd in testa, fanno una gran fatica a mettere insieme questi mondi. Non sappiamo se quello che abbiamo visto oggi sia un’ulteriore conferma dell’incapacità dei partiti di fare il proprio mestiere, ma sappiamo con sicurezza che quanto fatto da La Prossima Roma di Rutelli è stato possibile soprattutto perché i partiti oggi non riescono più ad aggregare come facevano una volta. Insomma, come scrive in un approfondito articolo il nostro Tommaso Caldarelli, il grande assente sulla scena politica romana, si chiama Partito Democratico