La pulizia etnica nella Repubblica Centrafricana
19/02/2014 di Mazzetta

Più di un quarto degli abitanti del paese è fuggito dalle proprie case e nelle ultime settimane è partita la pulizia etnica condotta dai cristiani ai danni dei musulmani, mentre le forze francesi che avevano l’ordine di fermare le violenze appaiono assecondare gli improvvisati crociati centrafricani.
ACCUSE NETTE E DOCUMENTATE – L’accusa arriva da Amnesty International, ma è confermata da diverse fonti sul campo e persino da un video molto esplicito (di seguito) nel quale si vede tale «caporale Alfred Rhombot» guidare un gruppo male in arnese di pericolosi cacciatori di musulmani e coordinarsi con i militari francesi, che invece di disarmare quelli come lui sembrano servirsene per sloggiare i miliziani dell’alleanza Selek, anche se il risultato è andato oltre le previsioni e ora nella capitale del paese i musulmani sono rimasti in pochi e nel resto dell’Est del paese a maggioranza cristiana quelli che possono fuggono e quelli più reattivi sono già fuggiti tempo fa.
I Seleka sono un insieme di gruppi armati originari dell’Est del paese a maggioranza musulmana, che l’anno scorso sono riusciti a mettere in fuga sia l’ex-dittatore Bozizé che il contingente sudafricano, che pur corposo e pronto ad essere rimpolpato è stato attaccato unico tra i contingenti di pace già presenti nel paese. Fuggito il dittatore e ritirati i Sudafricani la palla è passata a Parigi, che per conto suo ha sempre tenuto il controllo dell’aeroporto della capitale e dei quartieri dove si concentrano gli interessi francesi. Rimpatriati gli europei, l’aeroporto è così diventato il più vicino campo-profughi in prossimità della capitale. Al potere andava allora un governo di transizione presieduto da un rappresentante dei Seleka, che però non aveva alcun controllo sulle milizie della composita alleanza e ancora meno sulle articolazioni inesistenti di uno stato che non esiste da tempo.