La pulizia etnica nella Repubblica Centrafricana

19/02/2014 di Mazzetta

ERANO CONOSCIUTI – Che genere di truppa fosse si sapeva da prima, l’Est del paese sfuggiva ormai da anni al controllo di un governo che si consumava sulle promesse mai rispettate di una transizione democratica. Le stesse milizie avevano occupato intere città minerarie già nel 2012 e le avevano trasformati in feudi di questa o quella banda, senza che peraltro a nessuno venisse in mente di andarle a liberare, nonostante l’inconsistenza militare dei più o meno Seleka. Lasciati liberi con la capitale e il resto del paese a disposizione, non hanno tardato a darsi alla caccia al bottino e, anche se non tutti, hanno presto seminato terrore e saccheggi.

IL PEGGIO ALL’IMPROVVISO – Deciso finalmente l’intervento francese e il supporto di una forza multinazionale africana, il problema sembrava in via di soluzione, se non che sono spuntate le milizie anti-Balaka, in pratica milizie cristiane che hanno cominciato a dare la caccia ai musulmani per vendicarsi delle violenze dei Seleka, che pur essendo musulmani non discriminavano per niente e derubavano, stupravano o uccidevano anche i correligionari. In Repubblica Centrafricana l’emergere di una tale contrapposizione religiosa è decisamente una novità, nessuna delle tre guerre civili che hanno scosso il paese nel nuovo secolo è mai stata marcata dal settarismo.

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COME IN RUANDA – La situazione è così degenerata nell’orrore della pulizia etnica e dei linciaggi sulla pubblica via con contorno di torme urlanti e festose mentre il musulmano di turno finiva linciato e vilipeso anche da cadavere. Ora si scopre che buona parte della responsabilità l’hanno le truppe francesi, che non disarmano gli anti-Balaka, che così per quanto male in arnese hanno gioco facile contro la minoranza musulmana, che ha capito la questione ed è scappata in massa. Chi siano gli anti-Balaka si dice che non si sa, anche se in un paese con quattro milioni di abitanti la Francia dovrebbe conoscere tutti per nome e cognome. Si sa e non si dice invece che gli anti-Balaka bbiano la loro spina dorsale in ex militari, favorevoli e ostili al vecchio regime e quindi comunque naturalmente familiari con i francesi, che prima o poi li hanno addestrati tutti.

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