I quadri trafugati dai nazisti trovati 70 anni dopo a Milano
19/04/2016 di Redazione
Erano stati trafugati dai nazisti 70 anni fa tre quadri del ‘500 ritrovati in casa di due famiglie milanesi qualche settimana fa dai carabinieri del Nucleo di tutela del patrimonio artistico. Grazie alle leggi razziali del ’38 contro gli ebrei i fascisti li avevano sottratti al proprietario, il principe del Lussemburgo, nel 1940. Lo racconta Paolo Colonnello sulla Stampa:
L’inchiesta che li ha portati a rintracciare un olio su tela, «Madonna con bambino», attribuito a Giovanni Battista Cima (in arte «Cima da Conegliano», 1460-1518); una tempera su tavola raffigurante «Trinità» attribuito ad Alessio Baldovinetti (1425-1499) e un altro olio su tela raffigurante la «Circoncisione/presentazione di Gesù al Tempio» e firmato da Girolamo Da Libri, parte dal casuale ritrovamento su un vecchio numero di una rivista degli anni ’40, «Il Milione», della notizia di alcuni quadri sottratti dai nazisti e ritrovati a Trento. Un tuffo nel passato di 70 anni fa che ha riportato i militari guidati dal capitano Francesco Provenza a scenari che sembravano ormai nascosti in qualche cassetto della Storia.
Quando furono trafugati i quadri erano di proprietà del principe del Granducato di Lussemburgo, Felice di Borbone-Parma. Le leggi razziali del ’38 erano state infati estese negli anni ’40 anche agli stranieri di «nazionalità nemica». E il principe era sospettato di «intelligenza col nemico». I dipinti furono sequestrati nella villa di Camaiore. Poi finirono nelle mani dei tedeschi. Racconta ancora Colonnello sulla Stampa.
I dipinti vennero affidati all’Ente di Gestione e Liquidazione Immobiliare (Egeli) istituito nel ’39 per acquisire, gestire e rivendere i beni sottratti agli ebrei; competenza estesa poi, con l’entrata in guerra dell’Italia, anche ai beni dei «nemici». Di fatto, anziché all’ente fascista, i quadri del principe finirono nelle mani dei tedeschi che dalla «Villa delle Pianore» di Camaiore, cercarono di portarli in Germania con la 16 a Divisione Corazzata SS.
I quadri dopo il sequestro vennero sistemati insieme a molte altre opere d’arte nel Castello di Dornsberg, vicino Merano (Bolzano). In seguito sono stati sottratti al tesoro trovato nel castello e venduti a collezionisti, e dunque finiti nelle case delle due famiglie milanesi che li hanno ereditati.
(Foto: ANSA / CARABINIERI )