Quanto costa andare un giorno al mare

17/05/2012 di Maghdi Abo Abia

L’INFRAZIONE – L’area in questione, finalizzata all’insediamento di attrezzature per il gioco e per il tempo libero ha un fronte mare di 22,5 metri, una profondità di 15 metri e una superficie di circa 338 metri quadri.  La durata della concessione è prevista dalla legge, quindi fino al 31 dicembre 2015, in quanto dal primo gennaio 2016 entrerà in vigore la direttiva Bolkenstein. Come ricordato dal Fatto Quotidiano, l’Italia ha subìto una procedura d’infrazione da parte dell’Unione Europea per aver rinnovato automaticamente le concessioni demaniali di tutti i soggetti titolari di “spazi”. L’infrazione venne ritirata a fine 2010 quando il nostro Paese s’impegnò a risolvere la questione spiagge puntando ad aste che rilasciassero nuove concessioni della durata compresa tra quattro e vent’anni.

SOLDI PERSI – Il ministro del turismo Vito Gnudi ha ricordato che lo Stato chiede un compenso ridicolo per tutti i titolari di queste aree, i quali dovrebbero però pagare di più. Secondo calcoli del Fatto Quotidiano, poi noi faremo i nostri, nel 2009 lo Stato ha portato a casa dalle spiagge in concessione demaniale 97 milioni di euro nonostante il volume d’affari del settore pari a due miliardi di euro di fatturato più un altro miliardino in nero. Considerando inoltre che le concessioni fino ad ora vengono rinnovate ogni sei anni e vengono sottratte solo in caso di morosità, si capisce perché nessuno voglia rinunciare alla propria oasi di felicità.

 

LE CIFRE – Parliamo ora di cifre, aiutandoci con la legge Finanziaria 296/2006 che stabilsce, all’articolo 251, quanto va pagato allo Stato per la gestione dell’area demaniale:

1.1) area scoperta: euro 1,86 al metro quadrato per la categoria A; euro 0,93 al metro quadrato per la categoria B;

1.2) area occupata con impianti di facile rimozione: euro 3,10 al metro quadrato per la categoria A; euro 1,55 al metro quadrato per la categoria B;

1.3) area occupata con impianti di difficile rimozione: euro 4,13 al metro quadrato per la categoria A; euro 2,65 al metro quadrato per la categoria B;

1.4) euro 0,72 per ogni metro quadrato di mare territoriale per specchi acquei o delimitati da opere che riguardano i porti cosi’ come definite dall’articolo 5 del testo unico di cui al regio decreto 2 aprile 1885, n. 3095, e comunque entro 100 metri dalla costa;

1.5) euro 0,52 per gli specchi acquei compresi tra 100 e 300 metri dalla costa;

1.6) euro 0,41 per gli specchi acquei oltre 300 metri dalla costa;

1.7) euro 0,21 per gli specchi acquei utilizzati per il posizionamento di campi boa per l’ancoraggio delle navi al di fuori degli specchi acquei di cui al numero 1.3);

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