Quarto anno di primavera in Bahrein

18/02/2014 di Mazzetta

Dove c'era la rotonda della Perla
Dove c’era la rotonda della Perla

IL PROTETTORATO AMERICANO – Tramontata relativamente l’influenza britannica, ma soprattutto tramontata la sua potenza militare nella regione, gli al Khalifa hanno accolto con gioia la V Flotta americana e offerto a Washington una strategica base navale sulla via del petrolio, il che sembra assicurare alla famiglia reale un’impunità reale a prova di bomba.Gli al Khalifa si sono distinti nella repressione delle proteste per meticolosità e cattiveria e anche se non hanno fatto strage hanno comunque mandato a morte diverse persone per reati che non sono tali, molte di più ne hanno imprigionate e da tre anni hanno organizzato la repressione scientifica degli oppositori, che incidentalmente sono la maggioranza evidente del milioni d’abitanti o poco più del paese.

METICOLOSI E CATTIVI – Numerosi attivisti per i diritti umani sono finiti in carcere von motivazioni risibili, tra i più noti ci sono Maryam Alkhawaja e la sorella Zainab o Nabeel Rajab, molti di più sono passati direttamente alla memoria come martiri di una ribellione che dopo tre anni e molte violenze non è ancora domata. Il regime procede chiaramente con un occhio all’immagine internazionale e finora è riuscito a mantenerla praticamente intonsa, visto che non si hanno notizia di boicottaggi da parte dei paesi campioni di democrazia e che da Washington sono giunti solo rimproveri formali e forniture d’armi perché «così è più facile influenzare il governo» e limitare la repressione.

PROTETTI DA SAUD E MERCENARI – Governo che peraltro ha spazzato la protesta arruolando mercenari e invitando le truppe saudite nel paese. Così dopo aver mostrato relativa tolleranza per l’occupazione di Piazza della Perla gli al Khalifa hanno scatenato la repressione, hanno sparato sulla folla e da lì è stato un crescendo di follie. Più di 3.000 persone sono state licenziate per aver preso parte alle proteste, l’unico giornale non governativo è stato costretto a pubblica abiura, i medici che hanno curato i feriti dall’esercito in piazza sono stati condannati prima a 15 anni e ancora non si sa.

COME IN COREA DEL NORD – La rotonda della Perla non esiste più e non esiste più il monumento, che era simbolo nazionale, fatto costruire dagli al Khalifa per celebrare il Consiglio di Cooperazione del Golfo, l’alleanza dei tiranni locali. Abbattuto il monumento, al posto della rotonda c’è l’incrocio di sei strade, l’immagine del monumento è sparita anche dalle monete, tutte ritirate. Poi il regime ha arruolato un poliziotto britannico e uno americano specializzati nell’antisommossa, ha comprato quantità incredibili di gas lacrimogeni e da allora quasi tutte le notti inonda di gas i quartieri dove l’opposizione è più forte. Un uso dei gas che è chiaramente un crimine contro la popolazione, ma che sembra accettabile ai media internazionali, magari parecchi moriranno di strane patologie tra qualche anno, l’importante è che ora non si vedano massacri. I numeri non mentono, il governo già qualche mese fa aveva comprato più di 5 lacrimogeni per abitante. Se poi i manifestanti si avvicinano troppo sono presi a fucilate, gli sparano i pallini da caccia, specialità italiana. Oppure li arrestano e spesso li torturano, in ogni caso la giustizia è una farsa gestita dallo stesso regime.

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