Quei bambini che si fanno male apposta
11/06/2012 di Marta Arniani
L’autolesionismo è considerato un fenomeno che ha le proprie radici nell’adolescenza, un momento di passaggio che per molte persone è connotato dalla difficoltà di relazionarsi a se stessi, sia psicologicamente che fisicamente. Ma l’origine del problema potrebbe risiedere già nell’infanzia: l’Huffington Post riporta i risultati degli ultimi studi statunitensi in materia.
I PROBLEMI – Secondo una ricerca condotta dagli scienziati dell’Università di Denver e pubblicata su Pediatrics, i bambini già a 7 anni iniziano a procurarsi da soli del dolore fisico, principalmente provocandosi tagli o bruciature. Tra le motivazioni più frequenti i problemi familiari, il bullismo e l’andamento scolastico, davanti ai quali per i bambini l’autolesionismo è un’arma per distrarsi dallo stress emotivo e per liberare endorfine, gli ormoni che rilasciano una sensazione di benessere.
ALLARME – La ricerca è stata condotta su un campione di 665 bambini (di cui un terzo aventi 8 anni) dell’area di Denver e del New Jersey centrale: l’8% non solo ha risposto positivamente alle domande sull’autolesionismo, ma ha anche ammesso di aver ripetuto più volte l’esperimento. “Sfortunatamente è più comune di quanto pensassimo” commenta il coordinatore della ricerca, lo psicologo Benjamin Hankin. Bambini autistici o affetti da dichiarati problemi psicologici sono stati esclusi dal campione, che risulta per quanto ben assortito ancora troppo poco rappresentativo del reale stato delle cose nel resto del Paese. Nonostante ciò il campanello d’allarme suona: i risultati trovano riscontro anche in un’altra ricerca condotta alla Cornell University da Janis Whitlock, la quale aveva già individuato gli alti picchi di autolesionismo tra gli under 10. Una tendenza che qualche anno più tardi rischia di sfociare nel suicidio.
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