L’incredibile intervista di Raffaele De Dominicis su spread e agenzie di rating
05/09/2016 di Redazione
Raffaele De Dominicis, procuratore della Corte dei Conti del Lazio, è il nuovo assessore del Lazio. Due anni e mezzo fa aveva escluso un suo futuro ingresso in politica in un’intervista a Lorenzo Salvia del Corriere della Sera, in cui aveva quantificato in 351 miliardi di euro i danni provocati dalla agenzie di rating all’Italia. Numeri e valutazioni piuttosto stupefacenti.
RAFFAELE DE DOMINICIS CONTRO LO SPRID E IL DOWN GROUND (SPREAD E DOWNGRADE)
L’ingresso del magistrato contabile laziale nella giunta di Virginia Raggi ha fatto riscoprire una vera e propria chicca, l’intervista concessa da Raffaele De Dominicis al Corriere della Sera nel febbraio del 2014. In un colloquio con Lorenzo Salvia, confermato dal giornalista su Twitter e poi smentito dal magistrato, De Dominicis si era spinto a stimare in ben 351 miliardi di euro il danno economico inferto dai downgrade delle agenzie di rating ai tempi della crisi dello spread.
I miliardi sono di più, 351: 117 per il costo delle manovre che il governo italiano ha dovuto approvare dall’inizio della crisi. Più altri 234, il doppio delle manovre: il danno morale causato dalla perdita di credibilità internazionale
Spread e donwgrade, ha precisato ironicamente Salvia, sono stati pronunciati come sprid e dow ground. L’intervista era così clamorosa nei suoi giudizi, totalmente infondati, da aver attirato l’attenzione e l’ironia di Mario Seminerio sull’apprezzato Phastidio.
RAFFAELE DE DOMINICIS E LA DIFESA DELL’ITALIA DALLE AGENZIE DI RATING
Raffaele De Dominicis aveva aperto un’inchiesta della Corte dei Conti contro le più grandi agenzie di rating, Standard & Poor’s, Moody’s e Fitch, per aver sottostimato il patrimonio storico e artistico dell’Italia. Inchiesta nata dalla lettura dei giornali, come confermato da De Dominicis a Salvia.
Mi è sembrato subito chiaro che ci fosse un attacco all’Italia. Ci invidiano perché siamo tra i più ricchi al mondo… Resta il fatto che i tagli del rating erano immotivati. Ed avevano come unico obiettivo far scendere il valore delle nostre aziende, per poi comprarle a prezzi convenienti. E’ la prima volta nella storia del mondo che un Paese onorato e onorabile come il nostro viene aggredito così
Nella parte finale dell’intervista De Dominicis escludeva un suo ingresso in politica, avvenuto due anni e mezzo dopo per diventare assessore al Bilancio della giunta di Virginia Raggi. In questo colloquio, smentito dal magistrato contabile ma confermato dal Corriere della Sera, si evidenziavano giudizi sulle agenzie di rating piuttosto assurdi, in linea con il complotto di Deutsche Bank spesso citato da Renato Brunetta. I mercati finanziari hanno venduto titoli di Stato italiani tra il 2011 e il 2012 per i timori del dissolvimento dell’area euro. Quando la Bce ha adottato un piano di acquisti illimitati, il programma Omt, per evitare la disgregazione dell’unione monetaria il costo del debito e lo spread sono scesi grazie al ritorno dei capitali nell’area euro.