Ma quanti feriti ci sono stati (davvero) per il referendum in Catalogna?

Sono 893 le persone ferite nei blitz della polizia spagnola contro i seggi del referendum catalano, secondo l’ultimo bilancio reso pubblico dalle autorità catalane. Il dipartimento della salute, che gestisce la sanità regionale, informa di quattro ricoveri di cui due gravi a Calella e Manresa. Un bilancio che pesa, che ha girato su tutti i media stranieri e che ha permesso al presidente della Assemblea nazionale catalana, Jordi Sánchez, di parlare ieri di una cifra così grave dalla «fine della seconda guerra mondiale».

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Inutile dire che l’affermazione di Sánchez sia esagerata. Ci sono stati più feriti nel G20 di Amburgo. Per non parlare poi della guerra in Jugoslavia e delle rivolte in Ucraina nel 2014 e 2015. E quindi, titoli a parte, El País si chiede una cosa soltanto: ma quanti sono davvero i feriti del primo ottobre?

Non c’è dubbio che vi siano stati feriti nelle cariche della polizia. Però, secondo Medici senza Frontiere, i feriti sono sia militari che civili e hanno ricevuto medicamenti per «disordini, traumi o disfunzionalità fisiche o mentali».

Questo sopra è il tweet del Dipartimento di salute catalano secondo cui i feriti hanno dichiarato di avere perlopiù «contusioni, nausee e crisi d’ansia». Non sembra ci sia stata una emergenza di sangue nella regione catalana. Il numero 800 quindi inizia a far salire qualche sospetto.

Lunedì,  riferisce il quotidiano spagnolo, il servizio sanitario è stato più preciso dei leader indipendentisti. In vari documenti in francese, inglese e spagnolo ha ammesso che gli 800 feriti in realtà erano altro. Si trattava di persone che avevano contattato un medico. Sì, manifestanti o poliziotti che hanno ricevuto pronta assistenza medica: ciò non significa che che si tratti necessariamente di feriti.

CHI SONO DAVVERO I FERITI DEL PRIMO OTTOBRE?

I feriti ricoverati, secondo la Generalitat, sono quattro. Due lievi e due gravi.  Uno ha ricevuto un proiettile di gomma nell’occhio, l’altro ha avuto un infarto durante un intervento della polizia.

La donna con le dita spezzate dalla polizia (testimonianza che riprendemmo anche noi) in realtà – secondo quanto riporta El País – ha solo un dito infiammato. E per questo ha ricevuto tre giorni di prognosi. Ma la folle cifra di feriti non è solo una invenzione indipendentista. Il ministero dell’Interno ha dichiarato il ferimento di 39 agenti. Lunedì qualcuno parlò di 431 militari feriti. Chi offre di più?

(Immagine da video pubblicato su YouTube da La Vanguardia)

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