Donald Trump è il nuovo presidente degli Stati Uniti: «Sarò al servizio di tutti. Cureremo le ferite della divisione». Poi promette «milioni di posti di lavoro». Hillary Clinton riconosce la sconfitta
09/11/2016 di Redazione
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RISULTATI ELEZIONI PRESIDENZIALI USA 2016: L’ AMERICA HA SCELTO DONALD TRUMP
18.30 – Barack Obama accoglie la mano tesa di Donald Trump, neoeletto alla casa Bianca, che aveva invitato l’America a superare le divisioni approfondite in questa campagna elettorale. «Dobbiamo ricordare – ha detto il presidente americano – che siamo prima di tutto una squadra sola: americani, patrioti e vogliamo il meglio per questo paese. L’ho sentito dire dal signor Trump ieri sera e sono stato colpito dalle sue parole: servono rispetto delle istituzioni, del nostro modo di vivere, della legge e per il prossimo. Spero – ha aggiunto Obama – che (Trump) manterrà questo spirito durante la transizione»
17.30 – Hillary Clinton ha parlato da New York. Ha ringraziato tutti, incluso il suo rivale e poi si è rivolta all’elettorato che non l’ha seguita in questa elezione: le donne. «A tutte le donne, che hanno avuto fede in me e in questa campagna, voglio che sappiate come nulla mi abbia resa più orgogliosa di essere stata il vostro campione. Anche se non abbiamo ancora sfondato il più alto e il più duro soffitto di cristallo, so che un giorno qualcuna lo farà, e spero sarà più presto di quanto si creda. A tutte le bambine che stanno guardando tutto questo non dubitate mai del vostro valore, avete tutte le possibilità di realizzare i vostri sogni».
15.00 – Slitta il discorso di Hillary Cliton: sentiremo le sue parole alle 16,30
14.30 – E il mondo dello spettacolo che tanto si era speso in favore di Hillary Clinton come ha reagito? Lady Gaga ad esempio ha pianto
14.15 – Ora è ufficiale: alle 15,30 ora italiana arriverà il tanto atteso discorso di Hillary Clinton
14.00 – Come ampiamente prevedibile la Rete si è subito scatenata: tra un meme e l’altro ha commentato a suo modo lo stupore per l’elezione di Trump…
13.30 – Ed eccolo il primo tweet da presidente degli Stati Uniti di Donald Trump:
12.50 – Aggiornamento sui risultati. A poche ore dalla vittoria alle presidenziali di Donald Trump, Hillary Clinton ha superato l’avversario che l’ha sconfitta nel voto nazionale. Negli Stati Uniti le elezioni non sono decise da chi conquista più voti nel Paese, bensì di chi vince il maggior numero di Voti Elettorali di cui ognuno dei 50 Stati più DC dispone nel Collegio Elettorale che sceglie il capo dello Stato. Hillary Clinton si trova appaiata con Donald Trump poco sotto il 48%, e probabilmente aumenterà il suo vantaggio, ora di poche decine di migliaia di preferenze, ad almeno un punto percentuale, se non più di due. Mancano infatti molti seggi delle metropoli dell’Ovest, così come i voti di corrispondenza di diverse aree urbane. Zone in prevalenza democratica, dove Hillary Clinton acquisirà un numero sicuramente maggiore di voti rispetto a Donald Trump. La cosa incredibile, praticamente mai successa nella storia americana o quasi, è che il nuovo presidente potrebbe superare i 300 Voti Elettorali, quindi un successo netto, pur con una sconfitta quasi altrettanto chiara nel voto nazionale. Hillary Clinton diventa così la quarta candidata democratica a perdere nel Collegio Elettorale nonostante un successo nazionale. Prima di lei c’erano stati, oltre a John Quincy Adams nel 1824 quando non c’erano gli attuali partiti, i democratici Samuel Tilden nel 1876, Grover Cleveland nel 1888 e Al Gore nel 2000. Al Gore era il vice del marito di Hillary Clinton, Bill, e anche lui era stato sconfitto nonostante la popolarità del presidente uscente fosse piuttosto alta.
12.40 – «La vittoria di Trump è una tragedia peggiore del terremoto». Questa la dichiarazione choc rilasciata a Radio Cusano Campus dalla deputata del Partito Democratico Ileana Argentin sul risultato delle elezioni presidenziali negli Usa. Aspettiamoci polemiche
12.10 – Non la tocca piano Matteo Salvini commentando la vittoria di Trump in conferenza stampa alla Camera: «Il suo programma è in linea con il nostro programma di governo al cento per cento. Stiamo preparando la squadra di governo, il sucesso di Trump ci insegna che chi ha coraggio, vince». Sulla politica italiana il leader della Lega Nord aggiunge: «Da oggi Renzi può smettere le sue manifestazioni: dopo i suoi auguri alla Clinton anche la sua riforma della Costituzione finisce in farsa. Grillo e Berlusconi? Ci spiace, prima del voto non si erano pronunciate e ora sono pronti a salire sul carro del vincitore».
12.05 – «Donald Trump? È un amico sincero dello stato di Israele. Agiremo insieme per portare avanti la sicurezza, la stabilita’ e la pace nella nostra regione». Queste le parole del premier Benyamin Netanyahu che si è congratulato con il neo presidente Usa: «Il forte legame tra America e Israele si basa su valori, interessi e destino comuni. Sono sicuro che Trump ed io continueremo a rafforzare questa alleanza speciale»
11.45 – Ecco come hanno reagito alla vittoria di Trump i giornali di tutto il mondo. La nostra gallery
11.15 – «È pazzesco, questa è la deflagrazione di un’epoca. È l’apocalisse dell’informazione, della Tv, dei grandi giornali, degli intellettuali, dei giornalisti. Questo è un vaffanculo generale. Trump ha fatto un V-Day pazzesco». Così Beppe Grillo ha commentato la vittoria del candidato repubblicano in un video pubblicato sul blog e su Facebook.
10.30 – Per Pierluigi Bersani «il voto americano parla anche di noi». Su Facebook uno dei leader della minoranza del Pd scrive: «Ovunque, anche in Europa, c’è una nuova destra in formazione. Non è una destra liberista, è una destra della protezione. Non c’è da perdere tempo. Per dirla in bersanese: la mucca nel corridoio sta bussando alla porta».
10.15 – Queste le parole del premier italiano Matteo Renzi che dal palco della Leopola aveva endorsato pubblicamente Hillary Clinton: «Mi congratulo con il nuovo presidente americano Donald Trump. Sono convinto che l’amicizia italo-americana continuerà ad essere forte e solida».
10.00 – Arrivano le congratulazioni del presidente russo Vladimir Putin che ha inviato un telegramma a Donald Trump. Questa la nota del Cremlino: «Putin ha espresso la speranza di un lavoro congiunto per far uscire le relazioni russo-americane dalla crisi, per affrontare le questioni internazionali pressanti e cercare risposte efficaci alle sfide relative alla sicurezza globale».
GUARDA > Il video e il testo del discorso di Donald Trump dopo la vittoria
09.04 – “Inizieremo subito a lavorare per il popolo americano, sarete fieri del vostro presidente” prosegue dopo un lungo elenco di ringraziamenti “e grazie a Mike Pence e a voi tutti”. La folla lo saluta con un “Usa! Usa!” e lui saluta la sua famiglia. Il discorso è risultato di non grande respiro, ma con toni inusuali per lui, concilianti e di pacificazione. Dove finiranno le sue promesse, anzi minacce elettorali?
08.58 – “Che gruppo fantastico che ho avuto, mi avete aiutato tanto. E tutti voi, abbiamo un’enorme base. Persone straordinarie nel loro lavoro. Ringrazio loro e ringrazio in modo particolare Rudy Giuliani, che ha viaggiato con noi. Non cambia mai. E il governatore Chris Christie”.
08.53 – “Creeremo qualcosa di fantastico, ogni singolo americano vedrà realizzato il proprio potenziale. Ricostruiremo ponti, autostrade, tunnel e ospedali, i dimenticati e gli ultimi non lo saranno più. Creeremo, in questa fase di ricostruzione, milioni di posti di lavoro e ci occuperemo dei nostri eroi, dei veterani, che tanto hanno dato al nostro paese. Creeremo un progetto di rinnovamento e crescita nazionale, sfruttando i nostri grandi talenti. Abbiamo un piano economico incredibile, raddoppieremo la crescita e diventeremo la più forte economia del mondo. Intesseremo nuove e diverse relazioni, non c’è sfida che possa mettere in pericolo il nostro futuro, dobbiamo riprenderci il destino del nostro paese. Rivogliamo indietro i nostri sogni e terremo sempre al primo posto gli interessi americani, andando d’accordo con tutti i paesi del mondo e vogliamo una base comune con loro, non ostilità. Ringrazio i miei genitori che mi guardano dall’alto, ho imparato così tanto da loro, sono stati eccezionali. Le mie sorelle, i miei fratelli, una grande famiglia. E mia moglie Melania, Don, Ivanka, Derek, Tiffany, Barren”
08.51 – “Grazie a tutti. Scusate se vi ho fatto aspettare, la questione era un po’ complicata. Ho appena ricevuto una chiamata dal segretario Clinton in cui si è congratulata con noi e io con lei per una campagna molto dura in cui ha combattuto con valore. Dobbiamo esserle grati per quello che ha fatto per il paese, ora è arrivato il momento per l’America di curare le ferite della divisione, dobbiamo riunirci in un popolo solo, è il momento. Mi impegno a essere davanti a tutti i cittadini di questo paese di essere il Presidente di tutti gli americani. Non biasimo chi non mi ha votato, mi rivolgo a voi per sapere come unirci. Il nostro è stato un movimento di milioni di donne e uomini che lavorano duro per il proprio paese per un futuro migliore per se stessi e le proprie famiglie”
08.50 – Donald Trump è commosso. Forse è la prima volta che lo vediamo in una posa umana.
08.48 – “Sono grato al presidente eletto la cui leadership e visione renderanno di nuovo grande l’America. E’ un onore presentarvi il presidente eletto degli Stati Uniti d’America”. Così Mike Pence presenta un trionfante Donald Trump, che applaude i suoi.
08.45 – “Questa è una giornata storica. Ed è difficile per me esprimere l’onore che avrò nel sapere che servirò come vicepresidente”. Così Mike Pence, commosso, alla platea.
Ore 08.41 – La CNN riferisce che Hillary Clinton avrebbe chiamato Donald Trump riconoscendo la sconfitta. Confermato da fonti vicine allo staff.
Ore 08.30 CNN assegna Wisconsin a Donald Trump
CNN ha assegnato il Wisconsin a Donald Trump. Diversi media l’avevano già fatto da un po’ di tempo. Ormai solo la cautela frena gli organi di informazione dall’ufficializzare un risultato molto chiaro. Donald Trump sarà il prossimo presidente degli Stati Uniti,.
Ore 08.05 Hillary Clinton non riconosce la sconfitta
John Podesta, il direttore della campagna di Hillary Clinton, ha annunciato che la candidata democratica non parlerà. Per il momento Clinton non riconosce la sconfitta, anche se dovrà farlo domani, nel tardo pomeriggio in Italia. Podesta ha indicato, laconicamente, come potrebbero arrivare altri voti, alludendo a un ribaltamento della situazione nel Collegio Elettorale che appare molto, molto improbabile.
Ore 07.55 Donald Trump eletto nuovo presidente degli Stati Uniti
Donald Trump è il nuovo presidente degli Stati Uniti. Grazie alle vittorie in Pennsylvania e Wisconsin sarà lui il successero di Obama. Trionfo repubblicano, che ora controllano Casa Bianca e Congresso. Il presidente della Camera ha telefonato a Donald Trump per congratularsi del suo successo.
Ore 07.50 Il peso messicano crolla
Il peso messicano è crollato di oltre 12 punti. La banca centrale del Paese sudamericano ha convocato riunione straordinaria.
Ore 07.40 Donald Trump 244 Voti Elettorali, Hillary Clinton 215
Donald Trump è a soli 26 Voti Elettorali dall’ufficializzazione della sua vittoria alla Casa Bianca. In realtà con le vittorie probabili in Wisconsin, Michigan e Pennsylvania sfiorerà i 300 Voti Elettorali. Il suo successo è sicuro, anche se i media sono ancora cauti nell’annunciare la conquista della presidenza.
Ore 7.00 Donald Trump in vantaggio in Pennsylvania, Michigan e Wisconsin
Donald Trump continua a esser in vantaggio in Pennsylvania, Michigan e Wisconsin. Margini risicati, ma sufficienti per fargli vincere le presidenziali
Ore 06.35 Donald Trump a un passo dalla presidenza
In New Hampshire e Pennsylvania Hillary Clinton e Donald Trump sono pari. In Michigan e Wisconsin il candidato repubblicano è davanti, seppur di poco. Lo spoglio procede lentamente, ma non sembra più possibile un recupero di Clinton. Donald Trump ormai è a un passo dalla Casa Bianca.
Ore 06.15 I bianchi non laureati chiave del trionfo di Donald Trump
Il dato più impressionante rilevato dagli exit poll è lo spostamento a destra dei bianchi non laureati, che si sono spostati a destra e hanno votato per i Repubblicani come le minoranze etniche fanno per i Democratici.
Ore 05.55 Donald Trump vince in Iowa, Wisconsin a un passo
Donald Trump ha vinto in Iowa. Un altro Stato del’Upper Midwest, dominato dal candidato repubblicano, potrebbe rivelarsi decisivo. Fox News ha assegnato la vittoria a Trump in Wisconsin, anche se altri network sono più cauti. Il candidato repubblicano è sicuramente il favorito, e se dovesse conquistare questo Stato, che nessuno sondaggio rilevava poter esser vinto dall’esponente Gop, la Casa Bianca sarebbe ormai vicinissima,
Ore 05.35 Florida per Donald Trump, che passa in vantaggio con 216 Voti Elettorali
CNN è l’ultimo media ad assegnare la Florida a Donald Trump. Ora il candidato repubblicano è in testa nel Collegio Elettorale, ed è il favorito per diventare il quarantacinquesimo presidente degli Stati Uniti.
Ore 05.25 Hillary Clinton 197 Voti Elettorali, Donald Trump 187
La mappa del Collegio Elettorale in questo momento. Donald Trump è il favorito in Florida e Georgia: con questi successi salirebbe a 232. La presidenza si gioca in Michigan, New Hampshire, Pennsylvania, Wisconsin. Stati dove Hillary Clinton era rilevata in testa nei sondaggi, ma dove ha mostrato di aver consenso insufficiente nell’elettorato bianco, rurale e meno istruito, stravinto da Trump.
Ore 05. 12 Donald Trump vince in North Carolina
Donald Trump vince in North Carolina, un altro degli Stati in bilico dove è riuscito a vincere, come in Florida, anche se questa chiamata è ancora incerta, e Ohio.
Ore 05.10 Wisconsin scivola verso Donald Trump
L’ultimo repubblicano a vincere in Wisconsin era stato Ronald Reagan nel lontano 1984. Ora Donald Trump sembra poter trovare in questo Stato i voti necessari per la presidenza.
Ore 04.55 Donald Trump vince in Florida
Donald Trump ha vinto in Florida secondo l’Associated Press. Al 95% dello spoglio Trump guida con oltre 100 mila voti, un margine di vantaggio che non sembra recuperabile.
Ore 04.45 Hillary Clinton vince in Virginia e in Colorado, ma non basta per la presidenza
Hillary Clinton ha vinto in Virginia e in Colorado. Uno degli Stati chiave per la sua via verso i 270 Voti Elettorali. Il problema è che le stanno mancando Stati democratici, o quantomeno considerati tali, come Michigan o Wisconsin.
Ore 04.30 Hillary Clinton si aggrappa a Michigan, Wisconsin e Pennsylvania
Donald Trump ha vinto in Ohio e potrebbe conquistare la presidenza grazie a tre Stati che i Democratici vincono da più di 20 anni: Pennsylvania, Michigan e Wisconsin. Sono Stati industriali, la cosiddetta Rust Belt, dove l’elettorato bianco si è spostato a destra in questi anni. Una tendenza esplosa in questo ciclo elettorale, come mostrano anche i risultati di Camera e Senato.
Ore 04.20 Hillary Clinton vince in New Mexico, Donald Trump in Missouri
Hillary Clinton conferma di andare piuttosto bene all’Ovest vincendo relativamente facilmente il New Mexico. Bene Donald Trump in Missouri: il candidato repubblicani sta dominando il Midwest, la parte più bianca degli Stati Uniti.
Ore 03.55 Camera e Senato verso i Repubblicani
Il Congresso rimarrà repubblicano. La maggioranza Gop è stata confermata alla Camera dei Rappresentanti, e anche in Senato sembra impossibile per i Democratici conquistare abbastanza seggi per arrivare a 50.
Ore 03. 45 Donald Trump vince in Louisiana, Hillary Clinton in Connecticut
Due risultati piuttosto scontati sono stati annunciati. Donald Trump ha quasi concluso il suo trionfo sudista vincendo in Louisiana, Hillary Clinton invece ha conquistato la vittoria in Connecticut. Esiti previsti.
Ore 03.30 Una donna è l’autrice della sparatoria di Azusa
La sparatoria di Azusa è stata eseguita da una donna. Per ora si sa che è purtroppo morta una persona.
Ore 03.20 Hillary Clinton 97 Voti Elettorali, Donald Trump 130 Voti Elettorali
Ecco la mappa del Collegio Elettorale con gli Stati assegnati finora.
Ore 03.10 Hillary Clinton vince a New York, Donald Trump vince in Texas
Hillary Clinton ha vinto lo stato di New York, mentre Donald Trump ha vinto in Texas. La candidata democratica ha 97 Voti Elettorali, mentre Donald Trump l’ha superata con 122 Voti Elettorali.
Ore 02.59 La mappa del Collegio Elettorale con Hillary Clinton a 68 e Donald Trump a 66
02.45 Gli exit poll in Florida, North Carolina, Ohio, Pennsylvania e Virginia
Ecco i dati degli exit poll negli Stati in bilico decisivi che sono già a uno stato avanzato dello spoglio. Gli exit poll iniziano a esser più precisi, anche se non sicuri indicatori di successo o sconfitta. Hillary Clinton è sempre in vantaggio.
FLORIDA: Hillary Clinton 48,4, Donald Trump 45,2
NORTH CAROLINA: Hillary Clinton 48,5, Donald Trump 46,8
OHIO: Hillary Clinton 47,1, Donald Trump 46,8
PENNSYLVANIA: Hillary Clinton 50,2, Donald Trump 45,2
VIRGINIA: Hillary Clinton 50,8, Donald Trump 42,8
02.35 Donald Trump vince in Alabama e South Carolina
Donald Trump arriva q 66 Voti Elettorali, due in meno di Hillary Clinton, dopo le vittorie negli Stati sudisti di Alabama e South Carolina.
02.30 Hillary Clinton favorita per la presidenza
In Pennsylvania e New Hampshire Hillary Clinton ha un buon vantaggio negli exit poll, che confermano i sondaggi della vigilia. Negli Stati in bilico, dove lo spoglio è più avanzato, in Florida, North Carolina, Ohio e Virginia la forza di Donald Trump nelle aree rurali compensa le notevoli perdite che registra nelle contee chiave, quelle più equilibrate nella sfida tra Obama e Romney. Difficile pensare che con simili dati il candidato repubblicano possa vincere Stati in bilico all’Ovest, però la partita non è ancora definitivamente chiusa.
Ore 02.25 Donald Trump vince in Tennessee
I media americani hanno assegnato il Tennessee a Donald Trump.
Ore 02.15 Hillary Clinton a 68 Voti Elettorali, Donald Trump 48 Voti Elettorali
Molti Stati sono stati chiamati subito, e grazie alle vittorie nel Nordest Hillary Clinton è ora a 69 Voti Elettorali, 20 in più di Donald Trump. In Florida, Virgina e Ohio notizie positive per la candidata democratica. In Florida a poco meno del 90% Clinton è pari con Trump, ma può contare su contee più popolose.
ore 01.50 Hillary Clinton in vantaggio in Florida
A poco meno del 70% dello spoglio Hilary Clinton è passata in vantaggio in Florida, con 2 punti percentuali di vantaggio. Visto che devono arrivare i voti delle aree metropolitane più favorevoli alla candidata democratica, difficilmente lo Stato potrebbe sfuggire a Clinton.
Ore 01.40 Donald Trump vince in West Virginia. Trump a 24 Voti Elettorali
Lo Stato del West Virginia è stato assegnato a Donald Trmp, che così arriva a 24 Voti Elettorali.
Ore 01.35 Un miracolo per la vittoria di Donald Trump
I dati molto positivi di Hillary Clinton in Florida hanno spinto un consigliere di Donald Trump a dire che ora ci vorrà un miracolo per vincere. Senza il più importante Stato in bilico il candidato repubblicano non ha praticamente possibilità di arrivare sopra quota 270.
Ore 01.15 Hillary Clinton in vantaggio in Florida e Virginia
Secondo CBS in Virginia Hillary Clinton è in vantaggio 50 a 45 nell’exit poll. In Georgia Donald Trump invece guida 48 a 47, mentre in South Carolina il candidato repubblicano è in vantaggio 58 a 47 in South Carolina. Dati che confermano, sostanzialmente, i sondaggi, con margini di distacco leggermente più equilibrati del previsto. Nei primi voti scrutinati in Florida Hillary Clinton conduce.
Ore 01.05 Donald Trump vince in Kentucky, Indiana, Hillary Clinton in Vermont. 19 Voti Elettorali a 3
I primi Stati sono stati assegnati dai media americani. Trump ha vinto in Indiana, 11 Voti Elettorali e Kentucky, 8 Voti Elettorali. Hillary Clinton in Vermont. Trump per ora guida il conteggio nel Collegio Elettorale con 19 Voti Elettorali a 3. In Georgia, South Carolina e Virginia i dati sono ancora prematuri per assegnare lo Stato a un vincitore.
00.55 Donald Trump guida il voto popolare a livello nazionale
Il dato è estremamente prematuro ma per diverse ore Donald Trump condurrà il voto popolare a livello nazionale. Le contee rurali forniranno prima i risultati, inflazionando il dato del candidato repubblicano anche in una serata eventualmente negativa. Le aree metropolitane invece saranno più lente nello spoglio, penalizzando Hillary Clinton che ha proprio nelle grandi città la sua roccaforte elettorale.
00.45 Sparatoria al seggio di Azusa, California
Ad Azusa, nella contea di Los Angeles, c’è stata una sparatoria al seggio. Le persone colpite sarebbero già state trasportate in ospedale, e si troverebbero in gravi condizioni.
00.35 Hillary Clinton e Donald Trump insieme a New York
Per la prima volta nella storia degli Stati Uniti due candidati attenderanno i risultati elettorali nella stessa città, New York City. Hillary Clinton è appena arrivata al Manhattan Hotel dove si trova il suo quartiere generale, distante poche centinaia di metri da quello di Donald Trump.
00.25 Donald Trump risponde a Hillary Clinton su Twitter
Ancora poche ore per votare, ha scritto Hillary Clinton sui suoi social media. Donald Trump ha risposto con un tweet in cui ha ricordato che ci sono ancora poche ore per votarlo.
00.15 Hillary Clinton batte Donald Trump 44 a 37 nelle opinioni favorevoli
L’exit poll della CNN, per quanto prematuro, ha confermato un dato già osservato nei sondaggi. Hillary Clinton, per quanto impopolare, è più apprezzata di Donald Trump. Il 44% dei rispondenti all’exit poll ha detto di avere una opinione favorevole della candidata democratica, percentuale che scende al 37% per l’esponente repubblicano.
00.05 Primi seggi chiusi a Usa 2016 nelle aree orientali di Indiana e Kentucky
Hillary Clinton ha diffuso sui social media un appello al voto visto che tra poche ore i seggi saranno chiusi in tutti gli Stati Uniti.
23.55 I primi dati dell’exit poll sono prematuri, visto che sono spostati sul Nordest e sul Midwest. L’elettorato sarebbe più democratico e soddisfatto di Obama, dati positivi per Clinton. L’insoddisfazione e i tanti arrabbiati, così come il 46% che vogliono politiche più conservatrici, sembrano però un buon bacino di consenso per Trump.
23.45 CNN ha diffuso i primi dati dell’exit poll per quanto riguarda la composizione etnica dell’elettorato. I bianchi sarebbero il 70%, i neri il 12%, gli ispanici l’11%, gli asiatici sono il 4% e gli altri, che non indicano, sono il 3%. CNN ha fornito altri numeri interessanti. Nell’elettorato che si è recato alle urne il tasso di approvazione di Barack Obama è al 54%. Il 47% degli elettori vogliono proseguire le sue politiche oppure spostarle su una direzione più progressista, il 46% invece preferirebbe una svolta conservatrice.
23.40 – Se a Durham proseguiranno i problemi rilevati, la North Carolina potrebbe non essere “chiamata” stanotte.
23.36 – Anche in North Carolina problemi con i voti elettronici. In una contea, quella di Durham, è stato chiesto il cambio di modalità di voto e una proroga degli orari di 90 minuti.
23.15 – Dai primi exit poll sui motivi e i tempi della decisione del proprio voto emergono informazioni favorevoli a Hillary Clinton (voto deciso da prima di settembre, che collimerebbe con i sondaggi sempre in suo favore). Più ambiguo il dato sul fatto che gli elettori dal vincitore cerchino “cambiamento”. Hillary in quanto primo presidente donna lo sarebbe, ma Trump nell’immaginario collettivo lo rappresenta di più.
Ore 22.45 Obama più popolare di Ronald Reagan nel giorno dell’elezione
Diversi commentatori rimarcano come Barack Obama abbia chiuso il suo mandato – rimarrà alla Casa Bianca fino al 20 gennaio 2017, ma da domani ci sarà un nuovo president elect – con un tasso di approvazione superiore a quello di Ronald Reagan nel 1988. Secondo il tracking quotidiano di Gallup Barack Obama oggi aveva un tasso di approvazione al 56%, uno dei dati più alti della sua presidenza.
Ore 22.30 Ultimi sondaggi nazionali e statali, Hillary Clinton + 3 in Florida e + 4 negli Usa
Su Fivethirtyeight l’ottimo Harry Enten ha diffuso alcuni sondaggi pubblicati in queste ultime ore di voto. Negli Usa non è una cosa insolita realizzare indagini demoscopiche mentre gli elettori si recano ai seggi. I dati sono interessanti, sopratutto per quanto riguarda la Florida, dove Hillary Clinton sarebbe in testa di 3 punti.
Ore 22.20 Eric Trump fotografa la scheda elettorale
Incredibile gaffe del figlio di The Donald , Eric Trump, che ha fotografato la sua scheda elettorale mentre votava il padre, per poi condividerla sui social media. Si tratta di un reato, anche se difficilmente ci saranno conseguenze legali per una simile disattenzione.
Ore 22.15 La mappa del Collegio Elettorale
Ecco come si presenta ora la mappa del Collegio Elettorale, a zero. In realtà gran parte degli Stati hanno un candidato favorito, se non così nettamente da esser scontato vincitore, però fino a che le urne saranno aperte si parte da zero.
Ore 21.45 La guida ai risultati Stato per Stato
Mancano 2 ore e mezza alla chiusura dei primi seggi, nelle zone orientali di Kentucky e Indiana. All’1 chiuderanno le urne in questi due Stati, insieme a Georgia, South Carolina, Vermont e Virginia. Se ci fosse una chiara indicazione su uno stesso vincitore in Georgia e Virginia, dove i sondaggi sono favorevoli a Trump e Clinton rispettivamente, ci sarebbe un fortissimo segnale sul nuovo presidente. Indiana, Kentucky e South Carolina sono destinati a esser inseriti rapidamente nella colonna repubblicana, mentre Clinton non avrà alcun problema a vincere nello Staro di Bernie Sanders, il Vermont. All’1 e 30 chiudono i seggi in due Stati in bilico importanti, North Carolina e Ohio, rilevati dai sondaggi in un pareggio statistico. Alle ore 2 finiscono le operazioni di voto in molti Stati, prevalentemente già orientati verso uno dei due candidati. Alabama, Connecticut, Delaware, Illinois, Maryland, Massachusetts, Mississippi, New Jersey, Oklahoma, Rhode Island, Tennessee e District of Columbia. I sudisti Alabama, Mississippi, Oklahoma, Tennessee andranno a Trump, mentre gli altri saranno vinti con relativa facilità da Hillary Clinton. Florida, Maine, Missouri, New Hampshire e Pennsylvania sono invece considerati più equilibrati. Alle 2 e 30 chiudono i seggi in Arkansas, lo Stato natale di Bill Clinton, che però sarà vinto da Trump, alle 3 seguito da Arizona, Colorado, Michigan, Minnesota, New Mexico e Wisconsin, Stati in bilico, e altri Stati invece dal vincitore più prevedibile, come Kansas, Louisiana, Nebraska, North Dakota, South Dakota e Wyoming, e i grandi New York e Texas. Quasi tutto Trump, tranne il suo Stato natale di NY, che andrà a Clinton. Alle 4 arrivano i dati di Iowa, Montana, Nevada e Utah, mentre alle 5 si chiude in California, Hawaii, Oregon e Washington, oltre a Idaho. A quell’ora i media chiameranno il presidente eletto se nel Collegio Elettorale ci sarà la maggioranza di 270.
Ore 21.00 Tre ore alla chiusura dei primi Stati
Alle mezzanotte italiane, le ore 18 sulla costa Est degli Stati Uniti, chiuderanno i primi seggi, nella parte orientale dell’Indiana e del Kentucky. Mancano solo 3 ore ormai alla fine dell’attesa per i primi dati elettorali, che arriveranno poi copiosi a partire dall’1.
Ore 20.30 Donald Trump denuncia la contea di Clark in Nevada
Donald Trump ha parlato ripetutamente di brogli e trucchi del sistema per impedirgli di vincere le presidenziali di Usa 2016. Nel giorno del voto la sua campagna ha denunciato la contea di Clark, la più popolosa in Nevada, per aver aperto i seggi fino alle 10 di sera di venerdì 4 novembre. Secondo la denuncia i seggi avrebbero dovuto essere chiusi entro le 8, e la campagna di Trump ne contesta l’estensione per ulteriori due ore. La contea di Clark è particolarmente rilevante perché è di gran lunga la più popolosa in Nevada. La sua città più popolosa è Las Vegas. Hillary Clinton ha puntato molto sull’early voting per favorire il voto degli ispanici che vivono nella metropoli di questo Stato.
Ore 20.20 Donald Trump perde New York, suo home state
Donald Trump perderà New York, il suo home state, lo Stato natale, inteso anche come luogo della propria attività politica. Un fatto raro nella politica americana, ed è ancora più raro trovare presidenti eletti nonostante sconfitte nello Stato dove hanno lanciato la propria corsa alla Casa Bianca. Nel 1844 Polk perse il Tennessee, mentre nel 1916 Woodrow Wilson venne sconfitto in New Jersey, da presidente uscente, Stato di cui era stato governatore. Nel 1968 Richard Nixon aveva perso a New York, Stato dove era residente, ma la sua intera carriera politica fino alla vicepresidenza con Eisenhower si era svolta in California, dove aveva battuto Humphrey.
Ore 20 Donald Trump preso in giro su Twitter mentre controlla cosa vota la moglie Melania
Donald Trump è stato ancora una volta protagonista su Twitter. I social media hanno caratterizzato l’intera campagna del miliardario repubblicano, e diversi utenti su Twitter si sono scatenati per il curioso sguardo rivolto da Trump alla moglie Melania mentre vota. Sembra quasi controllarla, come se non fosse sicuro della sua preferenza. Lo sguardo di Trump è diventato immediatamente virale, come quasi ogni cosa che l’ha riguardato in questi lunghi mesi.
Ore 19.15 Le elezioni per il Senato, per la Camera dei Rappresentanti, per i Governatori, e i referendum su marijuana e salario minimo
Le elezioni presidenziali sono solo una parte delle numerose consultazioni federali, statali e locali che si tengono nell’Election Day dell’8 novembre. Il Senato degli Stati Uniti si rinnova in 34 seggi, e i Democratici potrebbero conquistare la maggioranza ora in mano ai Repubblicani. Servono almeno 4 mandati strappati al Gop, visto che se vincesse Hillary Clinton il vicepresidente Tim Kaine avrebbe il potere di rompere il pareggio 50-50. La Camera dei Rappresentanti si rinnova completamente, ma sembra molto improbabile che i Repubblicani perdano l’attuale maggioranza. Ci sono anche elezioni governatoriali in 12 Stati, in 44 Stati si rinnovano una o due delle assemblee legislative – ogni Stato tranne il Nebraska una Camera e un Senato negli Usa – più diversi referendum. In 5 Stati si voterà per la legalizzazione – California, Maine, Nevada, Arizona, Massachusetts – mentre in altri 4 il referendum verterà sull’utilizzo terapeutico, in Arkansas, Florida, Montana e North Dakota. In Arizona, Colorado,Maine e Washington ci saranno referendum sull’aumento del salario minimo, mentre in South Dakota si voterà per abbassarlo ai lavoratori più giovani. Hillary Clinton e Donald Trump sono a favore dell’aumento del salario minimo federale, fissato poco sopra i 7 dollari orari.
Ore 18.30 L’ America al voto
Le fasi di voto sono iniziate ormai da diverse ore e i primi Stati a chiudere parte dei loro seggi saranno Indiana e Kentucky alla mezzanotte italiana. Ecco alcune foto degli americani che votano, una festa della democrazia come in ogni elezione.
Ore 17.45 I dati dell’early voting
Negli Usa le elezioni presidenziali sono in realtà iniziate nelle ultime settimane di settembre, quando i primi di poco meno di 40 Stati hanno iniziato il cosiddetto early voting. Gli elettori possono ritirare in anticipo sull’8 novembre la loro scheda elettorale inviandola per posta, oppure recarsi in appositi seggi aperti in orari e giorni limitati. Il maggior esperto di early voting, Michael McDonald, ha calcolato attraverso i dati forniti dai singoli Stati – la materia elettorale è competenza esclusiva degli Stati, non federale – che almeno 47 milioni di persone abbiano votato in anticipo. Si tratta di una cifra che potrebbe superare, anche di molto, il terzo del totale complessivo. Nelle ultime due presidenziali avevano votato circa 130 milioni di elettori.
Finalmente ci siamo. Dopo un lungo percorso, durato più di un anno, è arrivata la notte elettorale per eccellenza: quella delle elezioni presidenziali americane. La sfida tra Hillary Clinton e Donald Trump è quindi arrivata al giorno della verità. Sarà una lunga maratona elettorale, seguita da tutte le tv italiane con lunghe dirette, e ovviamente sul web. Giornalettismo seguirà i risultati elezioni presidenziali Usa 2016 in tempo reale, con una diretta live aggiornata minuto per minuto, con tutti i risultati che arriveranno dai vari stati. Per diventare presidente degli Stati Uniti occorrono 270 grandi elettori, e Hillary Clinton parte da favorita, con Donald Trump in rimonta.
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ELEZIONI PRESIDENZIALI USA 2016 QUANDO E COME SI VOTA
Se ormai la data delle elezioni presidenziali Usa 2016 è chiara a tutti, meno chiaro è magari il sistema che porta all’elezione del nuovo presidente degli Stati Uniti. Come accennavamo prima è necessario tagliare il traguardo dei 270 grandi elettori. Ogni stato, con un peso differente, contribuisce ad assegnare i delegati necessari per tagliare il fatidico traguardo. Entrambi i candidati hanno degli stati in cui – secondo i sondaggi – la loro vittoria è scontata. Altri in cui è probabile, ed altri ancora che gli stessi sondaggi non sono in grado di assegnare a nessuno dei candidati. Per questo motivo, abbiamo preparato uno speciale sondaggi, con tutti le ultime rilevazioni sugli stati incerti, i cosiddetti swing state. Sapremo tutto questa notte seguendo la diretta dei risultati elezioni presidenziali
DIRETTA ELEZIONI PRESIDENZIALI 2016: I SONDAGGI
Mai come in queste elezioni presidenziali i sondaggi hanno giocato un ruolo chiave. La partita tra Hillady Clinton e Donald Trump, più volte sembrava chiusa, con la ex first lady destinata al successo. Negli ultimi giorni, invece, le azioni del candidato Repubblicano sono risalite in maniera molto decisa, probabilmente trascinate dai problemi di Hillary con la nuova inchiesta FBI, subito dopo rivelatasi un nulla di fatto. Comunque la media dei sondaggi nazionale, e quelli stato per stato rivelano che la vittoria della Clinton sia più probabile di quando i giornali italiani raccontino. Tanto da spingerci ad sbilanciarci con un pronostico secco, in vista di questa notte.
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DIRETTA ELEZIONI PRESIDENZIALI USA: I CANDIDATI CLINTON VS TRUMP
Tre dibattiti televisivi, una lungo percorso attraverso le primarie, un campagna elettorale lunga due anni. Questo il percorso comune dei due candidati alle presidenza degli Stati Uniti d’America. Hillary Clinton, dopo aver superato Bernie Sanders nelle primarie democratiche, ha avuto forse nel FBI il suo peggior nemico. Il caso relativo alle sue e-mail ha messo seriamente in pericolo la sua campagna elettorale, tanto da far dire a molti osservatori che la sua corsa sarebbe stata destinata ad una sconfitta contro qualunque altro candidato repubblicano. E qui veniamo a Donald Trump. Il candidato più criticato della storia delle elezioni presidenziali americane. Tanto che molti esponenti del suo partito in più occasioni hanno preso le distanze dal candidato che ha sbaragliato la concorrenza durante le primarie repubblicane. Il peggior nemico di Trump? Donald Trump, senza ombra di dubbio. Più di una volta la sua corsa è stata danneggiata da quello che aveva detto o fatto, anche nel passato. Ora, è arrivato il giorno del giudizio.