Rocco Casalino gestisce ogni contatto della comunicazione M5S
27/04/2017 di Redazione
Rocco Casalino dirige in modo ferreo la comunicazione del M5S. Per intervistare un esponente del Movimento 5 Stelle, ogni giornalista deve passare attraverso il filtro dell’ex Grande Fratello. Rocco Casalino è il capo della comunicazione M5S del gruppo legislativo del Senato della Repubblica, e cura i rapporti coi media anche per il Movimento e i suoi eletti nelle istituzioni locali. Come racconta Il Manifesto di oggi, la comunicazione dei 5 Stelle è organizzata in modo rigidamente gerarchico. Casalino dosa le autorizzazioni, gestisce le esternazioni, produce una gerarchia interna ai grillini (stabilendo chi deve diventare noto) ma anche una graduatoria dei giornalisti graditi, come scrive Giuliano Santoro sul Manifesto. Poco tempo fa Luigi Di Maio aveva creato una accesa polemica pubblicando una lista con alcuni nomi di giornalisti, accusati di scrivere pezzi non veritieri sul Movimento 5 Stelle. Il post di Di Maio, il deputato preferito dalla Casaleggio Associati per la sua abilità comunicativa e il suo apprezzamento in un pubblico più vasto rispetto a quello giovanile, dove i 5 Stelle dominano come dimostra il successo di un personaggio come Alessandro Di Battista, era stato stigmatizzato come lista di proscrizione. Da tempo M5S ha un rapporto problematico con la stampa e i media, come evidenziato anche dalla reazione di Beppe Grillo al rapporto di Reporter senza frontiere. Nella visione dei 5 Stelle la stampa è stata superata dalla rete, che permette ai cittadini di informarsi senza i filtri dei media. Una valutazione però molto parziale, visto che anche nella comunicazione sui social le pagine più visitate e condivise, anche di marca grillina, riprendono contenuti pubblicati su fonti di informazioni tradizionali. Rocco Casalino, su impulso della Casaleggio Associati, ha poi intrecciato un rapporto privilegiato con la televisione, che all’inizio dei 5 Stelle era osteggiata fino al boicottaggio. Alcuni esponenti pentastellati erano stati espulsi nel 2012 per aver parlato male del M5S senza informare i fondatori, Grillo e Casaleggio, delle loro interviste. Dopo il deludente risultato delle elezioni europee il M5S aveva però deciso di non rinunciare più alla TV, diventata nel corso del tempo mezzo di comunicazione sempre più apprezzato alla luce della popolarità di diversi volti pentastellati. Come per i giornalisti stampa, anche per quelli televisivi l’autorizzazione di Rocco Casalino è fondamentale: è il suo ufficio della comunicazione che decide tempi e modi delle comparsate di Di Maio, Di Battista e via a scalare in popolarità. Foto copertina: ANSA/ GIUSEPPE LAMI